In Italia la spesa per farmaci ha raggiunto nel 2019 la ragguardevole cifra di 30,8 miliardi di euro con un importo pro-capite di 511 euro ed un aumento complessivo della spesa del +5,8% rispetto all’anno precedente. Numeri che portano l’Italia ai vertici della classifica Ue per i maggiori costi farmaceutici. Lo denuncia oggi Consumerismo No profit, che ha rielaborato i dati ufficiali forniti da Aifa e Osmed e che lancia l’allarme per il 2020.
Nel 2019 la spesa per l’acquisto di farmaci da parte delle strutture pubbliche ha registrato un fortissimo incremento del +18,3% su anno, mentre quella per l’acquisto di farmaci da parte del consumatore è cresciuta del +7,2%, spiega in una nota l’assazione. Il mercato dei farmaci di fascia C con obbligo di ricetta vale 3.066 milioni di euro con un incremento rispetto all’anno precedente del +6,6%; la classe C senza obbligo di ricetta vale 2.392 milioni di euro con un incremento del 5,4% rispetto all’anno precedente. Sono 1.581,8 i milioni pagati dagli utenti per i ticket sui farmaci (26,2 euro pro capite) e 459 milioni di euro il solo valore dei ticket sulle ricette.
In alcune regioni il ticket ha semplicemente un costo fisso per confezione. In altre, l’importo per confezione aumenta a seconda del reddito familiare – spiega l’associazione – e non ci sono due regioni che applicano lo stesso sistema e con gli stessi costi, il che determina una Babele a danno dei cittadini.
Non solo. Da un lato il Sistema sanitario nazionale ha diminuito la quota di farmaci e prestazioni mediche coperte dal 62,7% al 59,7%, dall’altro l’impossibilità di acquistare farmaci di fascia C con obbligo di ricetta presso parafarmacie e grande distribuzione ha impedito una riduzione dei prezzi dei medicinali: basti pensare che grazie alle liberalizzazioni i listini dei farmaci di fascia C senza obbligo di ricetta sono calati mediamente del -30%. Tutto ciò ha portato ad un incremento del numero di cittadini che non possono ricorrere alle cure sanitarie né acquistare farmaci privatamente: in base ai dati di Consumerismo, ben 12 milioni di italiani hanno dovuto rinunciare a curarsi nel 2019 a causa di costi insostenibili, e più di mezzo milioni di cittadini non ha potuto acquistare farmaci indispensabili per curarsi.
Il confronto con l’Europa, poi, dimostra come in Italia la spesa farmaceutica sia superiore alla media: considerando solo la spesa territoriale pubblica e privata e quella ospedaliera, in Italia il costo pro-capite è pari a 469 euro, inferiore solo a Germania (550,2 euro), Belgio (507 euro) e Austria (502 euro), mentre è ben al di sopra dei valori di Polonia (183 euro), Regno Unito (344 euro), Portogallo (345 euro), Svezia (400,3 euro), Francia (453,1 euro) e Spagna (459,9 euro).
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Numeri che – conclude Consumerismo – sono destinati ad impennarsi nel 2020, a causa dell’emergenza Covid che ha svolto l’intero Sistema sanitario.