Marmellate, come si stabilisce la data di scadenza della confettura

Come si stabilisce la data di scadenza di una marmellata? Il dubbio nasce a seguito della lettera di una nostra lettrice, Rita Lorusso, che ci segnala: “Vorrei conoscere la normativa che riguarda la scadenza di confetture o marmellate, perché non riesco a trovare per quanto tempo dalla produzione possono essere consumate. In particolare, come si vede nella foto che vi invio (la foto in apertura, ndr), ho acquistato tre vasetti di marmellata e la scadenza risulta essere la stessa anche se come lotto di produzione viene indicata una data diversa. Posso fidarmi nel consumarli? Cosa posso chiedere al produttore per questa strana cosa?”.

Domande più che legittime che abbiamo voluto girare al nostro esperto, Dario Vista, biologo nutrizionista e tecnologo alimentare: “Per le confetture e le conserve in genere la shelf life è determinata dal produttore a seguito di test previsionali condotti in azienda, come ad esempio il test della shelf life accelerata. I risultati di tali test, opportunamente annotati sul manuale di autocontrollo aziendale (HACCP), permettono al produttore di stabilire la data da indicare in etichetta. In genere una confettura ha una shelf life di circa 3 anni e dai prodotti in foto, si nota che l’azienda si è tenuta al sicuro (2 anni).

Sul primo campione a sinistra è chiaro che c’è un refuso da parte dell’operatore nella scrittura delle date: è stata scritta la data di scadenza nel campo del lotto di produzione.
Il problema principale in queste confetture segnalare è la poca chiarezza dell’etichetta. L’etichetta deve essere chiaramente leggibile. Sono presenti addirittura cancellature nel campione a destra, così come il ‘9’ dell’anno del campione centrale è confondibile con un ‘5’. Questo non è assolutamente accettabile in un prodotto confezionato e risulta non conforme alla legge“.