Vini a denominazione Doc e Docg a rischio. Il decreto Semplificazioni al vaglio del Senato permette all’articolo 43 comma 3, di imbottigliare ovunque, fuori zona di produzione, tutti i vini Doc e Docg, quando è dichiarato lo stato di emergenza con misure sanitarie o fitosanitarie.
“È una norma sproporzionata – attacca la Cia-Agricoltori Italiani – visto che i disciplinari di produzione per quanto riguarda i vincoli delle aree geografiche, andrebbero blindati a tutela della qualità ”. L’associazione chiede subito un intervento risolutivo in sede di conversione della legge.
Nel frattempo, Cia sollecita il governo affinché da qui alla conversione in legge del decreto, si limiti il danno sul mercato di tale norma che è di fatto valida dal 16 luglio scorso. “È in assoluto contrasto con i regolamenti europei e con l’operato dell’Italia a salvaguardia dei vini d’origine”, prosegue la Cia in una nota.
“È inammissibile – concludono gli Agricoltori italiani – una deroga ai disciplinari perché tende a legittimare pratiche sleali combattute da sempre e arginate con grande impegno. Si rischia, inoltre, di compromettere irreparabilmente il valore delle produzioni territoriali e di snaturare caratteristiche che fanno del vino regionale made in Italy, un modello nel mondo”.