Anche la Francia ha la sua prosciuttopoli: L’Autorità garante per la concorrenza ha sanzionato per 93 milioni di euro il “cartello del prosciutto” 12 grandi aziende di salumi che tra il 2010 e il 2013 si sono accordati per tenere alti i prezzi dell’affettato a scapito dei consumatori. Tra le aziende sanzionate anche il leader francese nella produzione di salumi Cooperl, il gruppo FleuryMichon o Les Mousquetaires.
Durante questi tre anni, come emerso anche dalle risultanze investigative, i membri del “cartello del prosciutto” si sarebbero coordinati attraverso discussioni telefoniche private e le riunioni segrete tenute negli hotel per raggiungere un duplice accordo anti-concorrenziale: da un lato, i produttori si sono accordati con i macellatori per acquistare pezzi di prosciutto a prezzi più economici; dall’altro hanno concordato prezzi elevati alla grande distribuzione. All’epoca dei fatti, in piena crisi finanziaria, gli allevatori chiedevano un aumento del prezzo delle materie prime, ma i trasformatori temevano per i loro margini e avevano rivisto al ribasso i prezzi di acquisto.
L’alleanza segreta è saltata quando due membri del “cartello”- lo spagnolo Campofrio (marchi Aosta e Jean Caby) e la Swiss Coop – hanno consegnato all’Autorità garante le prove dell’accordo anti-concorrenziale, sperando di ottenere un’esenzione totale o parziale da una sanzione pecuniaria.
Cooperl è stato multato di più (35,5 milioni di euro), seguono Les Mousquetaires, proprietari dei supermercati Netto e Intermarché (31,7 milioni), poi Fleury Michon (14,8 milioni). Tutti e tre si appelleranno alla decisione. Per quanto riguarda i due gruppi che hanno collaborato con il sistema giudiziario, Campofrio e Coop, sono stati puniti con 1 e 6 milioni di euro.