Da oggi l’olio d’oliva può vantare un ulteriore riconoscimento: questa volta ad elogiare le sue qualità è la Harvard Medical School secondo cui tra l’olio di cocco e quello d’oliva è il secondo a vincere la sfida del più sano. In un lavoro pubblicato sul blog della prestigiosa università, la ricercatrice Emily Gelsomin ha rivisto alcuni tra gli studi scientifici più recenti che mettono sotto i riflettori i due prodotti giungendo alla conclusione che il “nostro” olio di oliva ha benefici sulla salute tutt’altro che trascurabili. Certo, non niente che già non era conosciuto, però le conferme non fanno mai male.
E, ad onor del vero, non mancano. Oltre alla Harvard Medical School, un recente lavoro pubblicato sul Journal of American College of Cardiology emerge come la sostituzione di margarina, burro o maionese con l’olio d’oliva risulta legata a un minore rischio di malattie cardiovascolari. Secondo l’analisi sarebbe proprio il consumo di mezzo cucchiaio al giorno a ridurre il rischio di sviluppare questo genere di patologie.
C’è da dire che non è la prima volta che una Harvard School si dichiara apertamente a favore dell’olio di oliva: nel 2011, la Harvard School of Public Health (HSPH) in collaborazione con i colleghi di Harvard Health Publications avevano fatto le pulci alla guida Myplate del Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti d’America: secondo i ricercatori il più grande difetto di quella guida era il fatto che taceva sui grassi benefici. In altre parole, non distingueva tra grassi buoni e grassi cattivi: la guida infatti incoraggia i consumatori a usare olio d’oliva, colza e altri oli vegetali in cucina, nelle insalate e al tavolo. Per tutta riposa, la guida dei ricercatori Harvard raccomandava invece di limitare il burro ed evitare i grassi trans.