Grassi e calorie, come come tenerli a bada col caldo estivo

Abbiamo tanto atteso l’arrivo dell’estate così da mettere almeno in parte alle spalle il periodo Covid-19 e per ritrovare, sempre nel rispetto delle regole, quel comportamento sociale che rende gli uomini squadra, gruppo, famiglia, amici o anche solo occasionalmente conoscenti per una scampagnata. La convivialità è ritornata ad essere centrale e questo significa “condividere” il pasto, ovvero la massima forma di “confidenza” che si può creare fra esseri umani. Purtroppo, l’estate ci tenta con il tanto sole, il caldo e la sana voglia di rilassarci per cui dedichiamo meno tempo alla preparazione di piatti sani e utili per tenerci in forma e preferiamo risolvere il pranzo con uno spuntino, un panino o altro. Questi pasti “estivi” vedono frequentemente i grassi come ingredienti che poi tendiamo a non abbandonarli e a tenerli con noi sotto forma di ciccia, pancetta o altro.
In estate posso non badare alle calorie, tanto basta una nuotata e tutto torna a posto
FALSO Ricordiamo sempre che svolgere dell’attività sportiva è sempre positivo perché ci aiuta a mantenere in forma il nostro fisico, a non accumulare troppi grassi e a stare meglio in salute. Non si possono però considerare delle attività fisiche una breve passeggiata, il piantare l’ombrellone o una nuotatina a pochi metri dalla riva. Queste sono delle vere e proprie autoassoluzioni che ci diamo per giustificare il gelato o il panino mangiato fuori orario, fuori da ogni regola alimentare o fuori dal bar della spiaggia. Un panino di appena 100 grammi farcito con 50 grammi di crudo, della mozzarella fresca, della maionese e una abbondante foglia di insalata ci fornisce oltre 450 calorie. Un semplice sandwich con prosciutto e formaggio ci costa 350 calorie e ci dona 15,5 grammi di grassi. Bruciare queste calorie significa nuotare per circa 60-80 minuti, correre per 40 minuti o camminare sulla battigia per circa un’ora e mezza. Naturalmente, se aggiungiamo una bibita gasata o zuccherata, un gelatino rinfrescante o un super alcolico digestivo, ci si rende conto che dovremmo fare tanto di quello sport da salutare i parenti sotto l’ombrellone appena dopo pranzo dando loro appuntamento direttamente per il rientro in serata. Le vacanze sono un momento di relax e di sollievo che è giusto e doveroso avere, ma non possono diventare il giubileo degli errori nutrizionali che saranno portati all’incasso in autunno come chili difficili da eliminare e come ulteriori problemi di salute del nostro organismo.
Le calorie non importa da dove provengono, l’importante è la loro qualità, per cui scelgo solo dei grassi eccellenti
FALSO/VERO Scegliere la qualità è sempre una scelta vincente, in qualunque settore questo parametro ci consente di essere più sereni e tutto ciò vale ancora di più nell’alimentazione che non può che basarsi su prodotti sicuri e di eccellente qualità. Questa premessa però non ci autorizza ad abbondare con alimenti grassi, elaborati o ricchi di creme e sughi sia pur di qualità. La scelta di un olio extravergine di oliva non ci autorizza a condire a dismisura mentre la riduzione dei grassi saturi o di grassi poco salutari è sempre positiva. Inoltre, il caldo e i grassi mal si combinano fra loro perché le temperature elevate tendono a far irrancidire i grassi dando delle sgradevoli sensazioni e dei difetti di un olio di scarsa qualità diventano ancora più evidenti se la temperatura è più elevata. Quanto a maionesi, creme, panne etc. bisogna essere attenti a che siano refrigerate e ben tenute perché si trasformano in un resort per i vari microrganismi che nei grassi trovano cibo e “calore” per colonizzare e creare dei problemi gastrointestinali. Gli stessi formaggi sono una fonte di grassi da non trascurare per cui è meglio ridurre le quantità usandone al massimo 50 g per pasto, alla qualità è bene scegliere formaggi magri come la ricotta oppure la robiola o lo stracchino che non superano le 300 calorie per etto. Infine, la specie umana si è evoluta anche perché la temperatura corporea è costante, il che significa che significa essere termoregolati. Questo fa capire perché per le misure anti COVID il valore di 37,5°C può essere un segnale di allarme dato che il nostro organismo in media oscilla come temperatura tra 36,5 e 37°C. Questa temperatura è costante grazie alla nostra “stufa” metabolica e, come nei motori termici diesel, in inverno col freddo spendiamo molto carburante per far funzionare bene il motore, in estate la temperatura esterna più elevata ci facilita e basterebbe meno carburante ovvero meno grassi per far funzionare meglio il motore. Se in estate introduciamo sempre gli stessi quantitativi di grassi e non li bruciamo per restare al caldo, si trasformano in grassi di riserva ovvero in ciccia.
Se mangio piatti più complicati o molto grassi mi sento peggio in estate che in inverno
VERO Il processo digestivo è diviso in più fasi, bocca, stomaco, intestino etc. dove ognuno svolge il suo ruolo, ma da sempre piatti ricchi di grassi o di sughi o di creme rendono il pasto più pesante da digerire. Nel passato si ovviava a questi pasti con i digestivi superalcolici che aiutavano la digestione delle carni ad esempio. Questo spiega la loro creazione nei Conventi e nelle Abbazie del Medioevo per i ricchi che mangiavano tanta cacciagione e dovevano poi digerire, per la plebe un amaro non era un lusso ma era inutile mancando la carne a tavola. Oggi le cose sono cambiate, si mangiano meno grassi e non c’è necessità dell’ammazza caffè di un tempo. La digestione dei grassi richiede l’aiuto della bile che, come un “sapone”, aiuta a scioglierli nell’intestino e a farli digerire dagli enzimi. Purtroppo, questi enzimi sono sensibili alla temperatura e, talvolta, se è troppo alta si riduce la loro efficienza, ergo non si digeriscono i grassi e di conseguenza il pasto estivo risulta pesante. Di solito ci aiutiamo restando sotto l’ombrellone con una bibita fresca così che senza saperlo ci raffreddiamo internamente per far funzionare meglio gli enzimi e digerire meglio un pasto pesante. In conclusione, in estate per vari motivi è meglio ridurre la quota giornaliera dei grassi ingeriti a favore di carboidrati, fibre e proteine. Il tutto innaffiato da acqua, anche due litri e mezzo al giorno, o frutta perché per digerire bisogna essere idratati al meglio altrimenti tutto si rallenta e si appesantisce l’organismo
In estate riesco a dimagrire però i grassi non scompaiono e mi resteranno addosso per sempre
FALSO E’ vero che i grassi sono fra i nutrienti più “fedeli” e “affezionati” al nostro organismo, come alcuni animali da compagnia è molto facile adottarli ma è quasi sempre impossibile separarcene. I grassi si fanno amare, ci danno calorie, ci trasmettono aromi e profumi, veicolano sostanze positive per la nostra salute come lo sono alcune vitamine ad esempio la vitamina A o la E oppure la vitamina D. Liberarci dei grassi è al contrario più complesso e soprattutto richiede più tempo. Non esistono alimenti miracolosi, ma è l’insieme di stile di vita, alimentazione, attività etc. che ci permette di liberarci dei grassi in eccesso. Quando questo accade si trasformano per l’84% in anidride carbonica e il restante 16% in pura acqua, in pratica i grassi si espirano tranquillamente. In estate tutto questo è più semplice farlo perché possiamo muoverci di più, possiamo prepararci dei piatti più equilibrati e meno grassi, possiamo reimparare a respirare senza gli stress o la rabbia della vita cittadina. Purtroppo, aumentare la frequenza del respiro non ci aiuta per niente anzi, potremmo andare in iperventilazione che fa aumentare il pH del sangue facendo scattare un meccanismo di difesa che di solito è la riduzione della frequenza o, nel caso estremo, con uno svenimento. In conclusione, respiriamo normalmente, ossigeniamoci facendo sport e, comunque, introduciamo meno grassi con la dieta.