“Sauvons les abeilles et les agriculteurs !” (Salviamo le api e gli agricoltori) è il nome dell’iniziativa dei cittadini europei lanciata da una coalizione composta da associazioni ambientaliste di vari paesi europei (tra cui la francese Générations Futures e molte associazione ambientaliste attive nel nostro paese tra cui il Wwf): quel che si chiede è la trasformazione dell’agricoltura, verso un modello basato sui principi dell’agroecologia che promuovono la biodiversità . Tale modello agricolo conserva le risorse naturali, previene l’erosione del suolo, aumenta la fertilità del suolo e aiuta a proteggere il clima assorbendo più gas serra di quanti se ne producano. Un tale modello agricolo è l’unica possibile risposta alle crescenti sfide della caduta della biodiversità e della crisi climatica, è l’unico che garantisce la produzione alimentare per le generazioni future. Obiettivo è il raggiungimento di almeno 1 milione di firme: solo in questo caso la Commissione europea e il Parlamento europeo dovranno tener conto delle richieste della coalizione. Il prossimo 20 maggio sarà la Giornata mondiale delle api ed è ancora più necessario raggiungere le firme necessarie a sollevare la questione dinanzi alle istituzioni europee.
L’agricoltura europea è in un vicolo cieco. Le politiche agricole volte a massimizzare le rese basate sui pesticidi sintetici hanno portato gli ecosistemi sull’orlo del collasso. Giorno dopo giorno, la diversità biologica che sta alla base dei nostri sistemi di produzione alimentare sta scomparendo, minacciando seriamente il futuro del nostro cibo, della nostra agricoltura, della nostra salute e del nostro ambiente.
Le conseguenze per la natura sono disastrose: api, farfalle e altri insetti scompaiono dai nostri paesaggi e gli uccelli, una volta molto presenti, hanno smesso di cantare nelle nostre campagne. I nostri corsi d’acqua e fiumi sono inquinati e ogni giorno siamo esposti a un cocktail di pesticidi sintetici attraverso il nostro cibo. Inoltre, la sopravvivenza degli stessi agricoltori è minacciata dall’agricoltura industriale. Negli ultimi 10 anni, una fattoria ha chiuso ogni 3 minuti!