Bonus vacanze: l’80% è uno sconto sul prezzo. Esclusi AirBnb e Booking

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Fino a 500 euro per le famiglie da spendere per soggiorni in alberghi, agriturimo e bed & breackfast sottoforma di un bonus vacanze che non potrà essere “speso” tramite “piattaforme o portali telematici” come AirBnb e Booking.com.

Il beneficio è previsto all’articolo 183 del decreto Rilancio (scarica qui la bozza) e potrà essere fruito all’80% come sconto diretto sul prezzo del pernottamento e al 20% come credito di imposta da scalare sulla denuncia dei redditi del 2021.

Chi può richiederlo e a quanto ammonta

Il bonus è riservato ai nuclei familiari con un reddito Isee non superiore a 40.000 euro e varia a seconda dei componenti del nucleo. Il bonus potrà essere chiesto da un solo componente per ciascun nucleo familiare, nella misura massima di 500 euro per ogni nucleo familiare. Il credito previsto decresce con il diminuire dei componenti del nucleo familiare: in ragione di ciò, sarà riconosciuto un credito pari a 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone e a 150 euro per quelli composti da una sola persona.

Dove e come potrà essere “speso”

Il decreto specifica:

1) Le spese debbono essere sostenute in un’unica soluzione ed in relazione ai servizi resi da una singola impresa turistico ricettiva (albergo, hotel, pensione) ovvero da un singolo agriturismo o da un singolo bed & breakfast;

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2) Il totale del corrispettivo deve essere documentato da fattura elettronica o documento commerciale, con indicazione del codice fiscale del soggetto che intende fruire del credito;

3) il pagamento del servizio deve essere corrisposto senza l’ausilio, l’intervento o l’intermediazione disoggetti che gestiscono piattaforme o portali telematici diversi da agenzie di viaggio e tour operator.

Sconto subito (ma sull’80% del prezzo)

Infine, importante il comma 4 che dispone, come spiega la relazione illustrativa al decreto, che “il credito è fruibile esclusivamente nella misura dell’80%, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto mentre, il restante 20% è riconosciuto in forma di detrazione d’ imposta in sede di dichiarazione dei redditi da parte dell’avente diritto”.