“Il prezzo massimo di vendita delle mascherine chirurgiche è e resta di 50 centesimi più Iva fino a quando ci sarà: gli speculatori se ne facciano una ragione“. Così il Commissario straordinario all’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri che tuona contro le farmacie: “Se le mascherine ci sono nei supermercati e non nelle farmacie è evidente che c’è difetto nella loro rete di approvvigionamento. Non hanno le quantità che avevano dichiarato di aver stoccato”.
Arcuri ha aperto la conferenza stampa ringraziando “Confcommercio, Federdistribuzione, Conad e Coop che dal 4 maggio, data di inizio della Fase 2 hanno venduto a 61 centesimi 19 milioni di mascherine chirurgiche” e poi ha voluto smentire “due fake news” prima di criticare il sistema delle farmacie: “Non è il Commissario a rifornire le farmacie e i loro distributori, né mi sono impegnato a farlo. Non posso smettere di rifornire gli ospedali per dare le mascherine alle farmacie. Mi sono impegnato a integrare, laddove possibile, le forniture che però devono loro stessi provvedere a espletarle”. Evidentemente, ha aggiunto, “non hanno la quantità che avevano dichiarato di avere”. La seconda fake news che il Commissario ha smentito è legata al prezzo calmierato: “Il prezzo non c’entra anche perché pure con i farmacisti abbiamo siglato l’accordo che prevede una compensazione del prezzo di acquisto” qualora questo sia più alto di quello di vendita fissato con ordinanza (61 cent).
Poi rispondendo a delle domande ha ribadito: “Il prezzo che condiziona l’approvvigionamento è un’ipotesi destituita di ogni fondamento, visto che farmacie come supermercati hanno possibilità di ricevere una compensazione”. E poi: “Io non posso prendermi le colpe che non ho se i cittadini non trovano le mascherine nelle farmacie. Le trovano al supermercato a 61 cent, prima non ne trovavano a questo prezzo”.