Alcune settimane fa il Salvagente aveva riportato la mail di una lettrice che raccontava come nonostante la crisi coronavirus in corso, un addetto al recupero crediti della Findomestic l’avesse tempestata di telefonate, e ci chiedeva se ci fossero agevolazioni in caso di prestiti, come il suo. Findomestic aveva risposto al nostro articolo con le misure messe in campo, ma a giudicare da altre lettere mandateci da cittadini arrabbiati, i problemi sono ancora in corso, soprattutto per i liberi professionisti. Per esempio, Findomestic ci scriveva: “Findomestic si è subito adeguata al decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri dello scorso 11 marzo sospendendo fino al 30 settembre 2020 i pagamenti delle rate di mutui e finanziamenti a imprese e liberi professionisti”.
Eppure il signor Maurizio S., ci scrive “Considerando il fatto che il sottoscritto è un libero professionista, ingegnere con studio professionale e partita iva, e come risaputo tale figura rientra pienamente nell’ambito delle micro imprese e quindi nell’ambito dei soggetti di cui all’art.56 dpcm 17/03/2020, la Findomestic continua tempestarmi di telefonate da tutta italia minacciando provvedimenti drastici nel caso non provveda al pagamento delle rate per le quali ho inviato una pec dichiarando di volermi avvalere del disposto della normativa sopra richiamata”. Maurizio racconta che gli operatori con cui parla sostengono che è vero che la norma prevede quanto da lui preteso, ma, dicono che “il finanziamento è stato fatto alla persona e non alla micro impresa”. Suona come un sofismo e anche come una presa in giro, tanto che Maurizio chiarisce: “Ribadisco che per ottenere il finanziamento è stato necessario esibire la denuncia dei redditi relativa all’esercizio della mia professione e pertanto il finanziamento è stato concesso per il lavoro che svolgo e non per essere pinco pallino altrimenti col cavolo che mi avrebbero finanziato. Insomma vorrei sapere se posso avvalermi della missiva che la Findomestic ha inviato alla vostra redazione nella quale si afferma che la sospensione fino al 30/09/2020 vale per i professionisti e che la stessa finanziaria ha messo in atto tale procedura”. Secondo noi la posizione di Maurizio è più che ragionevole, ma vorremmo avere una risposta da Findomestic a tale riguardo.
Giuseppe Pulizzi invece ci scrive per comunicarci “un comportamento scorretto da parte di Findomestic. “Il 23 marzo – spiega Giuseppe – ho inviato tramite pec della mia azienda, la richiesta di sospensione delle rate del finanziamento con Findomestic banca in quanto a causa dell’emergenza sanitaria Covid 19 abbiamo chiuso l’attività il giorno 9 marzo 2020. La pec è stata accettata e consegnata ma incredibilmente ieri ci hanno ugualmente addebitato la rata. Finché le banche non attueranno effettivamente le promesse non ne verremo fuori”. Anche Pierangelo Esposito ha una storia simile da raccontare: “Io sono agente di commercio cioè libero professionista. Volevo sospendere la rata mensile dell’ auto ma mi è stato risposto che non era possibile per decreto. Cosa c’è di vero visto che al privato cittadino avete risposto che la sospensione valeva solo per i mutui e i finanziamenti, per piccoli imprese e liberi professionisti?”. Queste storie raccontano ancora una volta come tra le prese di posizioni formali delle aziende e i comportamenti sul territorio dei loro dipendenti ci sia una distanza abissale. Speriamo che Findomestic chiarisca con una risposta ai nostri lettori.