Nessun farmaco ancora ha dimostrato la sua efficacia contro il Covid-19. Una doccia gelata da parte delle Agenzie regolatorie del farmaco mondiali che hanno pubblicato un rapporto che raccoglie le rispettive considerazioni sullo sviluppo di potenziali trattamenti terapeutici per il coronavirus. Il documento presenta i risultati di un workshop – tenutosi il 2 aprile e organizzato dall’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, sotto l’egida della Coalizione Internazionale delle Agenzie Regolatorie dei Medicinali – che ha illustrato i risultati ottenuti dalle varie terapie sperimentali.
Gli studi, le ricerche, le sperimentazioni ovviamente proseguono in ogni paese e le agenzie regolatorie hanno convenuto “che gli studi clinici controllati, randomizzati e multicentrici rappresentano lo strumento più idoneo per generare i dati necessari per consentire lo sviluppo e l’approvazione rapida di potenziali trattamenti per Covid-19”.
Idrossiclorochina scarseggia, lo produrrà lo Stabilmento militare
Nel frattempo in Italia il ministero della Saluteha autorizzato lo Stabilimento farmaceutico militare che, sotto il controllo dell’Aifa, produrrà l’idrossiclorochina, il farmaco anti reumatologico che è stato autorizzato anche per l’impiego off label contro il coronavirus, che sta scarseggiando negli ospedali.
Allerta in Francia: troppe reazioni avverse gravi
Nel frattempo in Francia, come riporta il quotidiano Le Monde, è scattata l’allerta per i troppi casi di reazioni avverse gravi nell’uso dei farmaci a base di idrossiclorochina. “Dal 27 marzo – scrive il quotidiano – 54 casi di malattie cardiache, tra cui 7 decessi, sono stati identificati in Francia in pazienti Covid-19 che assumevano idrossiclorochina, in alcuni casi associati con azitromicina antibiotica”.
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