Nas: sequestrati finti igienizzanti e bloccato fisioterapista che prometteva trattamenti anti-virus

Operazione “Emergenza coronavirus” in tutta Italia dei carabinieri dei Nuclei antisofisticazioni e sanità: sequestrati a Bari 1.600 spray e a Salerno 223 confezioni di salviettine non conformi. Fermato a Brescia un operatore non autorizzato a fare tamponi e chiuso a Palermo uno studio che progagandava un metodo “Stop a batteri e virus”.

Prosegue in tutta Italia l’attività ispettiva dei carabinieri del Nas volta a ad accertare il rispetto delle norme sul contrasto alla diffusione del contagio da Covid-19.

Il Nas di Bari ha rinvenuto e sottoposto a sequestro amministrativo 1.601 confezioni di spray igienizzante per le mani e le superfici che riportavano indicazioni non consentite ed ingannevoli. Al responsabile della ditta di distribuzione della provincia di Barletta è stata contestata una violazione amministrativa di 1.000 euro. Il valore della merce sottratta alla vendita è pari a 20mila euro.

Il Nas di Salerno ha invece sequestrato 223 confezioni di salviette sanificanti delle mani perché prive di autorizzazione, rinvenute all’interno di un deposito del circondario salernitano.

Il Nas di Brescia ha scoperto un operatore socio-sanitario che, pur non avendo alcun titolo, effettuava prelievi ematici domiciliari, contravvenendo anche alle disposizioni del divieto di spostamento previste dal Dpcm dell’8 marzo. L’operatore, un 54enne originario del bergamasco, è stato deferito all’autorità giudiziaria e dovrà rispondere del reato di esercizio abusivo della professione sanitaria e per l’inosservanza dei provvedimenti dati dall’Autorità.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

Ancora più incredibile il risultato dell’operazione condotta dal Nas di Palermo dove un terapista è finito nei guai per aver pubblicizzato un trattamento contro virus e batteri mediante l’utilizzo di un dispositivo di fototerapia con luce infrarossa eseguito in uno studio di fisioterapia del capoluogo siciliano. I carabinieri, si legge in una nota, sono stati allertati da alcuni volantini pubblicitari lasciati sui tergicristalli delle autovetture in sosta in cui campeggiava la frase “Lo stop a batteri e virus”. I militari del Nucleo hanno eseguito immediatamente un controllo dello studio di fisioterapia sequestrando tutta l’attrezzatura per fototerapia nonché 5mila volantini con la stampa delle indicazioni fraudolente. I beni sottoposti a sequestro ammontano a circa 50mila euro. I due responsabili sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Palermo e dovranno rispondere del reato di truffa e abuso della credulità popolare.

A Napoli, invece, i carabinieri del Nas hanno denunciato il titolare di una farmacia nel quartiere Vomero che pubblicizzava e vendeva mascherine applicando aumenti sproporzionati e speculativi rispetto a quelli ante emergenza. I militari hanno contestato al farmacista il reato penale di rialzo e ribasso fraudolento dei prezzi sul pubblico mercato.

A Ragusa, invece, è stato denunciato il titolare di una ditta produttrice di detergenti per la casa  che produceva e vendeva semplice detergente per le mani, spacciandolo per sanificante in grado di ridurre germi e batteri presenti sulla pelle. Nell’ambito del controllo sono stati sequestrati oltre 1.500 litri di detergente, in formulazione gel e spray, pronto per la vendita, il cui valore ammonta a 30mila euro circa.

Il Nas di Alessandria, ha denunciato due cittadini che pubblicizzavano su un noto sito on line la vendita di 2.000 mascherine monouso protettive “anti-Coronavirus” al prezzo di 20 euro ciascuna, di qualità tra l’altro non idonea allo specifico utilizzo in campo sanitario e comunque con importo superiore a quello di mercato, approfittando dello stato di timore creato dalla diffusione epidemiologica in corso. In realtà però l’intento era quello di truffare gli ignari acquirenti ai quali, dopo il pagamento del prezzo, non sarebbe stata inviata alcuna mascherina. Le perquisizioni effettuate presso gli immobili nelle disponibilità dei due indagati hanno infatti confermato la volontà truffaldina dei due indagati che non avevano a disposizione nessuna mascherina destinata alla vendita.