Nonostante l’emergenza coronavirus stia colpendo duramente la Lombardia, c’è chi trova il tempo per continuare a dedicarsi alle frodi alimentari: oltre 5mila forme di parmigiano reggiano sono sequestrate in un magazzino di stagionatura nel mantovano dai Nas, il Nucleo antisofisticazione dei carabinieri, che hanno anche denunciato il responsabile di un caseificio e il casaro per tentata frode in commercio. Il caseificio del Basso Mantovano di cui non è stato reso noto il nome, è accusato della mancanza di un requisito fondamentale per il Parmigiano Reggiano, sulle forme pronte per la vendita: la placca di caseina, una sorta di carta d’identità in cui sono tracciati i quantitativi di prodotto, senza la quale le forme non possono essere vendute come Parmigiano Dop.
La collaborazione del consorzio
Come riporta la Gazetta di Mantova, Riccardo Deserti, direttore del Consorzio Parmigiano Reggiano, l’ente che assegna in numero determinato le placche di caseina, necessarie per determinare le quote formaggio, ha dichiarato: “Si è trattato di un’attività svolta nell’ambito dei nostri programmi di vigilanza”. I militari avrebbero trovato solo una ventina di forme prive di placca. Ma essendo necessario un controllo su tutto il formaggio immagazzinato – un paio di mesi di produzione, corrispondente a un peso di 210 quintali e a un valore di oltre due milioni di euro – è scattato il sequestro.