Il governo ha dichiarato lo stato di calamità in tre regioni Lombardia, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia a seguito dei danni prodotti dalla cimice asiatica ai raccolti ortofrutticoli, specialmente nei pereti, nella stagione 2019. “Sulla base delle richieste regionali – scrive in una nota il ministero delle Politiche agricole – gli agricoltori situati nei territori delimitati potranno far fronte ai danni subiti grazie agli aiuti contemplati dal Fondo di Solidarietà Nazionale appositamente finanziato con 80milioni nell’ultima Legge di bilancio per il ristoro dei danni provocati dalla cimice asiatica”.
In Emilia-Romagna, la Regione che da sola produce il 70% delle pere italiane e il 30% di quelle europee, la cimice asiatica ha distrutto il 50% di raccolto di pere nel 2019, causando in tutta Italia 558 milioni di euro di danni complessivi ai frutteti italiani.
La scorsa settimana intanto il ministero dell’Ambiente aveva firmato lo schema di decreto attuativo che consente la moltiplicazione e il successivo lancio coordinato della Trissolcus japonicus – questo il nome scientifico della vespa samurai – sul territorio italiano, per combattere il parassata anche con metodi di “lotta integrata”. Ricordiamo che dal 31 gennaio è stato vietato in tutta Italia l’uso del chlorpyrifos e chlorpyrifos-metyl perché ritenuti genotossici per lo sviluppo, specie nei più piccoli. Il chlorpyrifos-metyl in particolare è stato a lungo utilizzato – e non con ottimi risultati come spieghiamo nel numero in edicola con analisi sulle pere e sulle arance a caccia di pesticidi – nel trattamento contro la cimice asiatica