I semi di soia Ogm resistente al glifosato presentano residui dell’erbicida probabilmente cancerogeno molto più elevati rispetto ai semi di soia convenzionali e biologici. A questa conclusione è giunto uno studio pubblicato su Foods – titolo: “L’introduzione di migliaia di tonnellate di glifosato nella catena alimentare: una valutazione della soia tollerante al glifosato” – condotto da ricercatori dell’Università di Sussex nel Regno Unito e dell’Institute of Marine Research in Norvegia.
Scarica gratis la guida digitale del Salvagente per leggere tutto quello che c'è da sapere sul glifosato, il controverso erbicida conosciuto anche come Roundup.
Scrivono nell’abstract gli autori: “Le soie tolleranti al glifosato (GT) dominano il mercato mondiale della soia. Queste piante hanno innescato un aumento dell’uso e un aumento dei residui di glifosato nei prodotti a base di soia. I dati del nostro studio mostrano che gli agricoltori hanno raddoppiato i loro trattamenti di glifosato per stagione (da due a quattro) e che i residui di glifosato (a piena fioritura della pianta) alla fine della stagione producono residui molto più alti nelle piante e nei prodotti raccolti. I semi di soia GT prodotti nelle fattorie commerciali negli Stati Uniti, in Brasile e in Argentina accumulano in totale circa 2.500-10.000 tonnellate di glifosato all’anno, che entrano nelle catene alimentari globali”. I dati sui residui sono stati poi confrontati con quelli riscontrati sui semi di soia convenzionali (non Ogm) e biologici.
Gli autori mettono in evidenza anche un altro aspetto sui veri effetti sulla salute umana considerando le dosi riscontrate nello studio, e lanciano un allarme: “L‘attuale sistema di valutazione del rischio ha richiesto e ricevuto solo dati provenienti da prove sul campo con semi che sono stati irrorati con dosi molto più basse di glifosato rispetto a quelli che usano le aziende agricole contemporanee. Ciò genera carenze di conoscenza e una sottovalutazione potenzialmente grave dei rischi per la salute dei consumatori”.
In una nota la società energetica replica alla sanzione del Garante e annuncia il ricorso legale: “Eni gas e luce prende atto delle decisioni del Garante per la protezione dei dati personali e si riserva di presentare ricorso verso i provvedimenti adottati dall’Autorità. Eni gas e luce evidenzia che lo stesso Garante ha riconosciuto alla Società di aver assunto importanti iniziative volte alla definitiva risoluzione delle problematiche oggetto delle sanzioni erogate“.
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente