Il Consiglio dell’Unione europea ha risposto a una denuncia dell’associazione internazionale dei consumatori Foodwatch che da mesi conduce una campagna contro i partenariati di sponsorizzazione dell’UE. Oltre 70mila persone hanno firmato una petizione via e-mail hanno criticato il fatto che la presidenza rumena dell’UE abbia ottenuto la sponsorizzazione da un certo numero di “partner di platino” tra cui la Coca-Cola nella prima metà del 2019. Adesso il Consiglio Ue risponde che “la presidenza ha il dovere di essere neutrale e imparziale”. Tuttavia, accetta la responsabilità solo se si verificano eventi a Bruxelles, nei locali del Consiglio, non negli Stati membri
La risposta di Foodwatch
Foodwatch non accetta che il Consiglio dell’Unione europea abbia preso tutto questo tempo per rispondere alla richiesta di regole per fermare la sponsorizzazione delle presidenze dell’UE. E inoltre, “Non è sufficiente che il Consiglio accetti la responsabilità di essere ‘neutrale e imparziale’ solo se le riunioni si svolgono nei loro locali. Una presidenza dell’UE dura 6 mesi e si svolgono riunioni sia negli Stati membri che a Bruxelles”.
Necessarie regole chiare per le future presidenze
Thilo Bode Direttore di foodwatch International dichiara: “Non importa dove o in quale tipo di incontro: se un cittadino europeo medio vede la bandiera dell’UE accanto al logo di Coca Cola, Bmw o Google – c’è solo un messaggio che viene fuori: influenza aziendale all’interno dell’UE. Ora è il momento di intensificare la responsabilità e porre fine alla sponsorizzazione aziendale”. Foodwatch aveva portato il caso al Mediatore europeo. Il Mediatore ha accolto la denuncia nel luglio 2019 e ha contattato il Consiglio. Da allora il Consiglio ha risposto nell’ottobre 2019. Secondo l’associazione, “Nella lettera non c’era nulla che potesse dissipare le preoccupazioni di Foodwatch che questi eventi sponsorizzati fossero sicuramente volti a promuovere il marchio degli sponsor in modo da influenzare direttamente o indirettamente le opinioni o il comportamento degli Stati membri. In caso contrario, quale motivo può essere fornito per tale sponsorizzazione?”