Caro Salvagente,
il 30 novembre dello scorso anno comunico attraverso pec la volontà di recedere da un abbonamento con Telecom-Tim (che durava da oltre 24 mesi) per modifiche unilaterali del contratto. Intorno ai primi di marzo 2019 mi viene recapitato un modem senza che io ne abbia fatto richiesta dal momento che ero già passata ad altro operatore e ad agosto del 2019 mi viene fatturato il costo del modem per € 297,56. Contatto nuovamente tramite pec la Telecom informando che il modem era ancora imballato e pronto per il reso e chiedevo contestualmente lo storno della fattura. Per tutta risposta, Telecom affida la pratica del recupero crediti a Cerved! È giusto che io debba pagare un oggetto che non ho mai richiesto? Dovevo restituirlo con le spese di spedizione a mio carico?
Vi ringrazio anticipatamente, saluti
Laura
Cara lettrice abbiamo girato subito il quesito alla “nostra” esperta Valentina Masciari, responsabile Utenze di Konsumer Italia. Ecco i suoi suggerimenti:
La signora Laura ha perfettamente ragione: non deve pagare questo modem perché mai richiesto. È evidente l’errore commesso da Tim, che nonostante ciò, richiede la presunta somma dovuta tramite recupero crediti esterno. Tutto ciò non fa che avvalorare le cattive pratiche di Tim che, fra l’altro, non solo non verifica la fondatezza delle somme che richiede ma fa anche  di peggio, non tenendo in nessuna considerazione le contestazioni dei clienti e non attribuendo alcuna importanza all’anomalia che viene sollevata. Sulla questione della restituzione del modem, in condizioni normali, l’apparato va restituito a spese della signora che però poi deve avere il rimborso di quanto speso. Visto tutto il quadro, dubito però che la signora ottenga automaticamente questo rimborso e soprattutto che contestualmente ottenga lo storno delle somme che le vengono richieste. Avendo già ampiamente contestato i fatti e le somme ingiustamente addebitatele, consiglio, per fare chiarezza su tutta la situazione e chiudere ogni posizione pendente, di avviare una conciliazione con il gestore, che sia paritetica o tramite Conciliaweb, perché tenendo conto della prassi di Tim, è l’unico modo per venirne fuori. È necessario, poi, che venga avvisata anche la società di recupero crediti, di quello che si andrà a fare contro Tim. Contestualmente credo sia corretto che la signora richieda anche un indennizzo per quanto sta subendo: è ora che i gestori inizino a ristorare i consumatori di tutte le conseguenze e i fastidi che derivano anche da questi comportamenti quasi vessatori.
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente