Questa notte dovremmo spostare di un’ora indietro le lancette dell’orologio: torna, infatti, l’ora solare. A marzo scorso avevamo pensato che quella sarebbe stata l’ultima volta che avremmo effettuato il cambio d’ora. Ci sbagliavamo perché l’iter di approvazione della proposta della Commissione europea di porre fine al passaggio all’ora solare non si è ancora concluso.
Quindi ancora una volta ci troviamo “costretti” a godere di un’ora di sonno in più: il cambio dall’ora legale a quella solare avverrà alle tre della mattina di domenica; in quel momento l’orologio dovrà tornare alle due. Il passaggio dall’ora legale a quella solare non avviene solo in Italia: la maggior parte dei paesi occidentali fa la stessa cosa, mentre in Russia, Argentina, India e in parte dell’Australia l’ora legale non viene usata. L’ora solare sarebbe quella “naturale”, a differenza dell’ora legale che è stata introdotta in Italia nel 1916, con il decreto legislativo 631: poi fu abolita e ripristinata diverse volte e adottata definitivamente con una legge del 1965, applicata a partire dall’anno seguente. Questo significa che il vero cambio dell’ora avviene a marzo, quando tornerà l’ora legale, mentre domenica prossima torniamo, per così dire, all’ora “naturale” (solare, appunto).