Un’indagine della direzione generale Concorrenza, affari dei consumatori e controllo delle frodi (Dgccrf) francese mostra che l’etichettatura e l’imballaggio dei liquidi per le sigarette elettroniche sono troppo spesso non conformi alle normative. Come riporta QueChoisir, analizzando 74 campioni liquidi di sigarette elettroniche, su 1.000 referenze verificate nel 2017, la direzione ha riscontrato che l’etichettatura e l’imballaggio non erano conformi nel 45% dei casi. Il settore sta progredendo, poiché nel 2014, durante un’indagine analoga, il 90% dei 135 liquidi analizzati era risultato non conforme, ma comunque il dato è ancora impressionante. Non certo una bella notizia a poche settimane dallo scandalo dei morti e dei ricoveri negli Usa, probabilmente dovuti a sostanze dannose all’interno di alcuni liquidi per svapare. “Le anomalie rilevate hanno dato luogo a avvertimenti, misure amministrative di polizia e, più raramente, verbali” scrive QueChoisir.
I problemi principali
La maggior parte delle carenze (49%) riguardava l’etichettatura dei pericoli. La presenza di nicotina nella maggior parte dei liquidi per sigarette elettroniche richiede infatti ai produttori di avvertire dei rischi di intossicazione per ingestione o contatto con la pelle. Per fare ciò, devono apporre un pittogramma, che non va confuso con quello della prudenza, riservato ai liquidi meno concentrati, e quello del pericolo, che è obbligatorio al di sopra di una certa soglia. L’errore di classificazione del liquido, ancora correlato alla nicotina, è stato segnalato anche dal controllo delle frodi sul 21% dei prodotti. Infine, i controlli hanno mostrato che in 1 caso su 5, il contenuto di nicotina era diverso da quello visualizzato, senza sapere esattamente quanto fosse la differenza.