Contrordine: per guarire dal diabete di tipo 2 basta perdere il 10% del peso

Si può guarire dal diabete di tipo 2 dimagrendo un poco, più precisamente perdendo circa il 10% del proprio peso iniziale entro pochi anni dalla diagnosi della malattia. Lo rivela uno studio condotto in Gran Bretagna presso la University of Cambridge e pubblicato sulla rivista Diabetic Medicine.

In passato diversi studi hanno associato una perdita di peso importante (ad esempio a seguito della chirurgia anti-obesità o di una dieta fortemente ipocalorica) alla remissione del diabete, ovvero alla scomparsa dei sintomi e della necessità di prendere farmaci per il controllo glicemico. Ma questo studio mostra che la guarigione è possibile anche con un intervento sul peso non esagerato, potenzialmente attuabile da molti pazienti.

Gli esperti hanno seguito 867 persone di 40-69 anni con diabete e osservato che a 5 anni dalla diagnosi per 257 di loro la malattia è andata in remissione. E’ emerso che tra questi figurano coloro che sono dimagriti un poco negli anni successivi alla diagnosi di diabete. I ricercatori, coordinati da Simon Griffin, hanno calcolato che coloro che perdono il 10% del proprio peso entro 5 anni dalla diagnosi di diabete hanno chance doppie di guarire dalla malattia.

“Questo risultato rafforza l’importanza di controllare il peso – sostiene Griffin – attraverso cambiamenti nella dieta e nell’attività fisica. Il diabete di tipo 2 si associa a importanti complicanze – conclude – ma il nostro studio mostra che la malattia si può controllare e da essa si può addirittura guarire”.

“Continuano a essere pubblicati dati scientifici sulla possibile remissione della condizione di diabete” spiega Francesco Purrello, presidente della Società Italiana di Diabetologia (Sid), che almeno nella prima fase non sembra affatto irreversibile, a patto che si intervenga sul proprio stile di vita. “La particolarità di questo studio – afferma Purrello, che è anche Direttore del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università di Catania – è che dimostra come non siano assolutamente necessari interventi drastici. Meglio modifiche meno rigide, ma che si riescono a mantenere più facilmente nel tempo. E questo riguarda sia le modifiche alla dieta, sia quelle atte a ridurre la sedentarietà. Questi dati sono particolarmente incoraggianti per i pazienti neo-diagnosticati, che finora si ritenevano irrimediabilmente “condannati” a convivere con il diabete e le sue complicanze per tutta la vita. Invece no – conclude Purrello. Se si agisce subito, ci sono buone possibilità di invertire questa rotta“.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023