Il maggiore consumo di proteine vegetali rispetto a quelle di origine animale favorisce un’aspettativa di vita più lunga. È quanto emerge da uno studio giapponese coordinato dal professor Norie Sawada del National cancer center di Tokyo e pubblicato da JAMA Internal Medicine.
I ricercatori hanno seguito 70.696 adulti giapponesi per una media di 18 anni e hanno verificato che un maggiore apporto di proteine vegetali era associato a una mortalità totale inferiore. Inoltre, la sostituzione delle proteine vegetali con quelle animali, principalmente con carni rosse o trasformate, è stata associata a un minor rischio di mortalità totale, correlata al cancro e alle malattie cardiovascolari. In particolari i soggetti del campioine che hanno consumato quantità maggiori di proteine vegali hanno fatto registrare il 13% di probabilità in meno di morire di cancro durante lo studio e il 16% di probabilità in meno di morire per cause cardiovascolari.
I consumatori che hanno sostituito il 3% di carne rossa con proteine vegetali hanno fatto registrare il 34% di probabilità in meno di morire per qualsiasi causa, il 39% di probabilità in meno di morire di cancro e il 42% in meno di morire di malattie cardiache durante lo studio. Chi invece ha sostituito il 4% della carne trasformata nella propria dieta con proteine vegetali hanno avuto il 46% di probabilità in meno di morire per qualsiasi causa e il 50% in meno di morte per cancro.
Risultato, come scrivono gli autori dello studio, “un maggiore apporto di proteine di origine vegetale può contribuire alla salute e alla longevità a lungo termine”.