Enel Energia non manda le bollette: c’è un risarcimento per il disservizio?

TELEMARKETING ENEL MULTA

Caro Salvagente,

il mio fornitore di luce e gas, Enel Energia, non mi manda le fatture (bollette) del gas, dal mese di dicembre 2018: l’ultima bolletta che mi ha inviato risale al 06/12/2018. Più volte ho sollecitato telefonicamente al numero 800-900860 ,ma mi è sempre stato risposto di pazientare, perchè c’e stato un guasto nel sistema. Siccome però  il consumo, e quindi la spesa che dovrò affrontare, si somma contiuamente, temo che mi troverò a dover pagare una cifra considerevole. È possibile far “pagare” il disservizio a Enel Energia?

Filippo Scundi

Gentile Filippo comprendiamo le sue preoccupazioni. Valentina Masciari, responsabile Utenze di Konsumer Italia, le fornisce di seguito qualche utile informazione:

Il caso esposto dal signor Scundi, si riferisce ad un blocco di fatturazione per qualche problema tecnico sui sistemi del gestore. In questi casi, il cliente non può fare molto se non evidenziare il disservizio che sta subendo e lasciare traccia di questa anomalia, giusto per sottolineare la sua buona volontà a pagare. Fin quando il gestore non risolverà i suoi problemi, le fatture non verranno emesse e il problema sarà del cliente che si troverà a gestire, alla ripresa regolare della fatturazione, un importo più alto delle solite fatture contenenti i consumi periodici. Inoltre, nel momento in cui riprenderà la normale emissione delle fatture, il cliente dovrà anche pagare, come è corretto, le normali fatture di periodo e quindi avrà un doppio pagamento. L’unica cosa che potrà fare il signor Scundi, nel caso in cui non glielo proponesse direttamente il suo fornitore, è di chiedere una rateizzazione del pregresso non pagato per cause a lui non imputabili, senza interessi di dilazione, chiaramente, e con rate che permettano al diretto interessato di gestire, contestualmente, il pagamento del pregresso e le normali fatture, senza gravare in modo eccessivo, nel totale, sul bilancio familiare del cliente. Di certo nel momento in cui si sottoscrive un contratto, viene sottoscritta anche una periodicità di fatturazione che il fornitore deve rispettare ma è anche vero che i consumi fatti devono essere pagati. Non esistono in tal caso norma particolari che regolano la materia, se non che le fatture devono essere emesse entro 45 giorni dall’ultimo consumo addebitato, salvo termini diversi stabiliti dai fornitori del libero mercato ma, la generalità dei casi, riporta a tali regole. Quindi, c’è comunque  un mancato rispetto di condizioni contrattuali sottoscritte dal cliente che ha diritto a ricevere un indennizzo.

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Questo indennizzo è automatico e il consumatore lo deve ricevere nella prima bolletta utile, però questo automatismo non sempre funziona e quindi bisogna, per far valere i propri diritti, fare una formale richiesta. Gli indennizzi, concretamente, sono dovuti nel caso di emissione tardiva delle bollette e ammontano a 6 euro per ritardi fino a dieci giorni solari, con una maggiorazione di 2 euro ogni cinque giorni di ulteriore ritardo e comunque per un massimo di 20 euro per ritardi fino a quarantacinque giorni. L’indennizzo è di 40 euro per ritardi tra 46 e 90 giorni solari ed è di 60 euro per ritardi oltre i 90 giorni solari.

Poca cosa rispetto al disagio provocato al signor Scundi ma comunque è un suo diritto avere quanto previsto.