Sette organizzazioni della società civile hanno abbandonato la Piattaforma d’azione dell’Ue per l’alimentazione, l’attività fisica e la salute sostenendo che così come è stata concepita “non può contribuire in modo adeguato all’inversione dell’obesità e delle tendenze delle malattie non trasmissibili”.
La piattaforma istituita nel 2005  opera sotto la direzione della Commissione europea, ha l’obiettivo di offrire a tutti i soggetti interessati un forum a livello europeo in cui essi possano spiegare e discutere i loro progetti per contribuire concretamente alla promozione di un’alimentazione sana e dell’attività fisica e alla lotta contro l’obesità nonché comunicare ed esaminare i risultati conseguiti e l’esperienza acquisita, in modo che con l’andare del tempo si possa stabilire meglio quali misure funzionano e definire le pratiche ottimali. Ne fanno parte l’Efsa, l’Oms, la FoodDrinkEurope e molte altre realtà della società civile e in rappresentanza delle industrie (qui l’elenco).
Tra le associazioni che hanno firmato l’uscita dall’organizzazione figurano l’European Consumer Organization (Beuc), l’European Public Health Alliance (Epha), la European Heart Network (Ehn), World Obesity, Coface Families Europe e l’International Baby Food Action Network (Ibfan).
“Un adulto su due in Europa è in sovrappeso o obeso. Le diete povere e la mancanza di attività fisica stanno contribuendo significativamente a questa minaccia per la salute della popolazione e al crescente peso delle malattie non trasmissibili “, hanno scritto i rappresentanti.
“È sempre più chiaro per le nostre organizzazioni che la piattaforma, così com’è attualmente costruita, non è adatta allo scopo e non può quindi contribuire adeguatamente a invertire questa tendenza“.
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La dichiarazione attira anche l’attenzione su una “diminuzione continua di risorse, tempo e attenzione” apportate alla piattaforma, suggerendo “un riconoscimento dell’impatto limitato che questo forum, e l’approccio volontario che incarna, possono avere”. Le organizzazioni hanno lasciato la Piattaforma dopo che le stesse avevano scritto alla direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare ad aprile. In quel caso avevano chiesto una “revisione urgente, profonda e significativa” per aumentare i risultati della piattaforma.