Solo il 9% dei 1400 prodotti alimentari che il Centro comune di ricerca ha analizzato in 19 paesi dell’Unione europea differiva per composizione sebbene la parte anteriore della confezione fosse identica. Per un altro 22% dei prodotti, per i quali sono state rilevate differenze di composizione, la parte anteriore della confezione era simile. La Commissione europea, come promesso da Jean-Claude Juncker, non ha smesso di occuparsi delle differenze di qualità dei prodotti all’interno dell’Unione e oggi ha pubblicato questo report con cui fa chiarezza sull’entità del fenomeno oltre a pubblicare un bando per coinvolgere le associazioni dei consumatori europee ad individuare le pratiche ingannevoli vietate dal diritto dei consumatori dell’UE.
Lo studio ha analizzato 1380 esemplari di 128 diversi prodotti alimentari di 19 Stati membri. Tuttavia si tratta di un campione non rappresentativo della grande varietà di prodotti alimentari disponibili sul mercato dell’UE. Dallo studio è emerso che:
- nella maggioranza dei casi la composizione dei prodotti coincideva con il modo in cui erano presentati: per il 23% dei prodotti quanto indicato sulla parte anteriore della confezione e la composizione coincidevano, mentre per il 27% dei prodotti a una diversa composizione corrispondeva una diversa parte anteriore della confezione;
- il 9% dei prodotti presentati come identici nei diversi paesi dell’UE aveva una composizione diversa: tali prodotti presentavano una parte anteriore della confezione identica ma una composizione differente.
- Un altro 22% dei prodotti presentati in modo simile aveva una composizione differente: tali prodotti presentavano una parte anteriore della confezione simile ma una composizione differente.
- non è stato rilevato alcun modello geografico coerente per quanto riguarda l’uso di imballaggi identici o simili per prodotti con una composizione differente. Inoltre le differenze di composizione rilevate nei prodotti analizzati non implicano necessariamente una differenza di qualità.
L’analisi è stata condotta con una metodologia armonizzata, sviluppata dal Centro comune di ricerca, che consente di effettuare il campionamento, l’analisi e l’interpretazione dei dati in modo comparabile in tutta l’Ue. Tutti gli Stati membri sono stati invitati a raccogliere informazioni sulla composizione dei prodotti alimentari selezionati, in vendita sui rispettivi mercati. Diciannove Stati membri (Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Ungheria) hanno inviato informazioni relative a 113 prodotti di marca e a 15 prodotti di marca commerciale. In una prima fase questa analisi riguarda le informazioni che figurano sulle etichette dei prodotti e ciò che appare sulla parte anteriore della confezione del prodotto.