Animal Equality: Best Western non deve più utilizzare le uova da galline in gabbia

GALLINE OVAIOLE ALLEVAMENTI IN GABBIA

Animal Equality ha deciso di unirsi alla campagna internazionale lanciata da Open Wing Alliance – un’alleanza globale che conta più di 50 organizzazioni impegnate nella lotta contro le gabbie – per convincere Best Western a seguire l’esempio delle sue concorrenti e a dichiarare pubblicamente il proprio impegno a non utilizzare uova che provengono da allevamenti in cui le galline sono costrette in gabbia. La campagna include una raccolta firme per la petizione lanciata su Change.org all’indirizzo Change.org/BestWesternCrudele, oltre ad azioni online come invio di email alla direzione, tweetstorm e l’uso massiccio dei social media.

Best Western è una delle più grandi catene di hotel al mondo. Con 16 diversi marchi unici ed oltre 4.200 hotel dislocati in più di 100 paesi, Best Western è un gruppo mondiale di hotel pluripremiati, che vuole trasmettere ai propri clienti l’immagine di un’azienda etica ed attenta a questioni di carattere sociale. Tuttavia – fa sapere l’associazione – dobbiamo rilevare che sul sito aziendale non esiste alcuna menzione da parte di Best Western sulla sua policy relativa al benessere animale in relazione alle proprie filiere di approvvigionamento e, in particolar modo, non vi è cenno circa la provenienza delle uova utilizzate nei loro ristoranti.

Più di 1500 aziende in tutto il mondo, fra cui le dirette concorrenti Marriott International, Four Seasons and Resort, Accor Hotels, InterContinental Hotels e Hilton hanno dimostrato di voler fare la loro parte per ridurre la sofferenza degli animali, pubblicando il proprio impegno globale a non utilizzare uova che provengono da allevamenti in cui le galline sono costrette in gabbia.

All’interno di questi allevamenti le galline vivono in spazi talmente angusti e sovraffollati da non riuscire ad esprimere quasi nessuno dei loro comportamenti naturali. Costrette a mantenersi in equilibrio su una rete metallica, soffrono spesso di gravi malformazioni alle zampe. Incapaci di muoversi e di raggiungere il cibo e l’acqua, alcune galline muoiono in una lenta agonia, schiacciate dalle compagne di gabbia. Confinare le galline in gabbia è sbagliato e sempre più consumatori scelgono aziende che hanno già preso una posizione chiara e trasparente al riguardo.

 

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