Conad si mangia Auchan e diventa leader in Italia

Dopo tanti rumours arrivano le conferme: Conad ha chiuso oggi un accordo con Auchan Retail per l’acquisizione della quasi totalità delle attività di Auchan Retail Italia.
Entra in Conad una parte importante dei circa 1.600 punti vendita di Auchan Retail Italia: ipermercati, supermercati, negozi di prossimità con i marchi Auchan e Simply, disposti sul territorio italiano in modo complementare alla rete Conad. In questo modo, con un’operazione che, secondo le fonti consultate da il Sole 24 Ore, ha comportato l’esborso di un miliardo di euro da parte di Conad in asse con il finanziere Raffaele Mincione e in particolare con Wrm Group, Conad scavalca Coop e diventa leader della Grande distribuzione in Italia.
Francesco Pugliese, Amministratore Delegato di Conad, riassume così la lunga trattativa: “Siamo soddisfatti di aver acquisito e riportato nelle mani di imprenditori italiani una rete di distribuzione di grande valore, che sta attraversando un periodo di difficoltà ma che ha grandi potenzialità ed è complementare a quella di Conad. Oggi nasce una grande impresa italiana, che porterà valore alle aziende e ai consumatori italiani.”
Auchan cede 46 ipermercati e circa 230 supermercati (che fanno capo a Sma Simply). I 33 presenti in Sicilia, invece, sono oggetto di una manifestazione di interesse da parte di altre aziende. L’accordo prevede anche che i centri commerciali in cui sono situati i punti vendita di Auchan Retail Italia continueranno ad essere gestiti dalla società Ceetrus, che prosegue la propria attività in Italia.
Il gruppo Auchan registra ormai da tempo forti difficoltà economiche e perdite in termini di vendite che hanno determinato negli ultimi due anni la chiusura o la cessione a terzi di diversi punti vendita.
L’acquisizione sarà perfezionata solo in seguito all’approvazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in Italia.
Pronta anche la dichiarazione della Filcams, la Federazione italiana lavoratori commercio, albergo, mensa e servizi della Cgil, che chiede di “attivare rapidamente un confronto con tutti gli attori di questa operazione commerciale per ottenere garanzie sul futuro dei quasi 20mila addetti interessati dal passaggio”.