Quei veleni che non immaginiamo di portarci addosso

Leggi e limiti attuali, per quanto riguarda pesticidi e altre sostanze tossiche inserite in alimenti e cosmetici, non bastano a proteggerci. È la conclusione, allarmante ma non inaspettata, a cui giunge il test appena realizzato da Ktipp, mensile dei consumatori svizzeri,sui capelli di 20 cittadini svizzeri.

Un laboratorio specializzato in Francia ha esaminato i capelli di 20 persone di età diverse dalla Svizzera tedesca e francese per più di 1800 sostanze nocive, trovando in media da 10 a 20 sostanze inquinanti.

In particolare un gran numero di inquinanti e metalli pesanti sono stati trovati in tutte le persone analizzate. I campioni di capelli esaminati di tre centimetri di lunghezza consentono di trarre conclusioni sull’inquinamento a cui erano esposti i volontari negli ultimi tre mesi.

I capelli della maggior parte dei soggetti avevano tra 10 e 20 sostanze inquinanti. Anche nel caso dei tre bambini piccoli esaminati – due di due anni e uno di quattro anni.

COSA C’ENTRA L’ALIMENTAZIONE?

Uno dei bambini vive nel centro della città di Zurigo. Il suo esempio, spiegano dal mensile, mostra come la scelta del cibo influisce sul contenuto di inquinanti rilevati. Al bambino piace mangiare uva e uvetta, racconta Ktipp e nei suoi capelli sono stati trovati residui di clorobenzilato e naftossiacetico acido (Noa). Entrambe le sostanze sono utilizzate nella produzione di frutta e difficilmente si trovano nell’aria del centro di Zurigo. I clorobenzilati possono essere cancerogeni, secondo gli esperti di laboratorio. Il Noa dovrebbe controllare la crescita delle piante come un ormone vegetale sintetico. Gli effetti sugli umani non sono chiari.

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QUANTO CONTA L’AMBIENTE

Tra i soggetti del test, è interessante notare come i capelli più ricchi di sostanze tossiche siano quelli della donna che vive nella zona agricola di Thurgau, in una proprietà circondata da campi agricoli e da un allevamento di pollame. Segno evidente di come le sostanze sparse nei campi arrivino industarbati anche nelle case di chi vive vicino.

ANCHE I RITARDANTI DI FIAMMA

Tra gli inquinanti trovati nei capelli dei volontari ci sono sostanze chimiche come i ritardanti di fiamma che non solo possono ridurre la fertilità ma anche interrompere lo sviluppo del nascituro. Queste sostanze attive a livello ormonale hanno il potenziale di rafforzare reciprocamente i loro effetti. Un gruppo di ricerca tedesco-danese dell’Università di Münster (Germania) ha nel settembre scorso rilevato l’effetto cocktail delle sostanze chimiche utilizzate nella plastica, in tessuti e cosmetici sullo sperma.