“Discriminazione geografica dei pagamenti”. Con questa “accusa”, l’Antitrust ha multato Wind e Vodafone rispettivamente per 800mila euro per non aver permesso ai clienti con Iban estero di far addebitare le bollette telefoniche sul proprio conto corrente.
Lo comunica il Ctcu di Bolzano ed il Centro europeo consumatori di Bolzano che a marzo 2018 avevano presentato una segnalazione all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), in quanto “i gestori telefonici si rifiutavano di consentire l’addebito diretto delle fatture su conti correnti esteri. Chi voleva pagare le bollette tramite addebito diretto poteva farlo soltanto se il proprio conto corrente mostrava un Iban che iniziava con ‘IT’, cioè Italia”. In altre parole i due gestori hanno violato l’articolo 9 Regolamento europeo sui servizi di pagamento che prevede un’armonizzazione dei servizi in tutta Europa, creando una sorta di “mercato unico dei pagamenti” e facendo appunto cadere gli ostacoli dell’Iban ‘nazionale’.
Spiega al Salvagente Walther Andreaus direttore del Ctcu di Bolzano: “Ai consumatori che vivono in zone di frontiera purtroppo capita spesso di subire queste discriminazioni: se non si ha un Iban ‘italiano’ si viene tagliati fuori da questo tipo di servizi”.
Nel concreto, un consumatore belga si era rivolto al CEC Belga, e tramite la Rete ECC il caso era finito a Bolzano; un intervento diretto presso la società si era mostrato non risolutivo. Così il Ctcu si è rivolto all’Antitrust che con la “sentenza” di oggi ha imposto ai gestori telefonici, oltre la multa, di rispettare il Regolamento europeo e quindi accettare addebiti su Iban esteri.