Risparmio tradito, sì ai rimborsi ma con il “doppio binario”

Domani mattina il governo approverà il decreto per i rimborsi dei circa 200mila risparmiatori vittima dei recenti crack bancari, dagli istituti veneti a Etruria sono per citarle alcune. La decisione dopo l’accordo siglato oggi a palazzo Chigi tra il premier Conte e il ministero dell’Economia Tria e le 19 associazioni dei consumatori e risparmiatori presenti all’incontri. Si prevedono indennizzi automatici ma con un “doppio binario”.

La platea di circa 200mila persone si sdoppierà: gli indennizzi diretti andranno ai risparmiatori con un reddito imponibile entro i 35mila euro (per singola persona componente del nucleo familiare, mentre inizialmente si parlava di Isee) e un patrimonio mobiliare non superiore a 100.000 euro.

Per gli altri, il via libera passerà da una sorta di camera arbitrale, che sarà però semplificato e dovrebbe prevedere una ‘tipizzazione’ dei risparmiatori in modo da accelerare le pratiche. L’indennizzo sarà pari al 30% per gli azionisti e del 95% per gli obbligazionisti subordinati. Questo impianto è stato approvato da quasi tutte le associazioni: diciassette, contro le due contrarie.

Soddisfatta l’Unione nazionale consumatori: “Abbiamo detto sì al doppio binario, ossia al ristoro diretto riservato a chi ha un reddito imponibile entro i 35mila euro e un patrimonio mobiliare sotto i 100mila euro” ha dichiarato l’avvocato Corrado Canafoglia, che rappresenta l’Unc nella cabina di regia del Mef.