Gli interferenti endocrini sono sostanze che destano particolare preoccupazione; al fine di ridurre al minimo o meglio evitare qualsiasi rischio, l’uso di queste sostanze deve essere incorporato in una legislazione europea coerente e armonizzata. Per questo motivo il Cese, il Comitato economico e sociale, ha approvato la comunicazione della Commissione europea sugli interferenti endocrini e ha chiesto, allo stesso tempo, che si delinei al più presto una strategia coerente basata su conoscenze scientifiche.
Gli interferenti endocrini (Ed) sono sostanze chimiche sintetiche o naturali che alterano il modo in cui funziona il sistema endocrino. L’esposizione agli Ed è dovuta a una serie di fonti diverse, come residui di pesticidi, metalli e additivi o contaminanti negli alimenti e può quindi influire negativamente sulla salute dell’uomo e degli animali, compresi il metabolismo, la crescita, il sonno e l’umore.
“La legislazione attuale è frammentata e talvolta incoerente a causa della mancanza di coordinamento: abbiamo bisogno di un approccio unico per creare un quadro legislativo che ci consenta di affrontare l’uso degli interferenti in modo coerente e scientifico” ha dichiarato Brian Curtis, relatore per il parere del Cese. Secondo il Comitato, inoltre, i criteri di classificazione di queste sostanze devono essere le stesse in tutti i settori normativi.