Caro Salvagente,
ho ricevuto una bolletta spropositata di 2043,10 euro per una fornitura d’acqua in un orto usato in passato da mio padre, che è deceduto 5 anni fa e non abbiamo più usato. Ho inviato un reclamo a Hera con tutta la storia nel dettaglio.
Mi chiedo: se devo pagare la cifra e se è necessario far intervenire un idraulico per verificare la rottura eventuale e chiedere un rimborso (ho infatti verificato che la lettura finale di chiusura di Hera è giusta) oppure se ho una ragione posso non pagare e procedere legalmente?
Inoltre mi chiedo quanto tempo ho affinchè il legale al quale si è rivolto Hera non proceda ulteriormente contro di me, addebitandomi ulteriori more e altro.
Grazie per l’aiuto
Miriam Stagni
Cara lettrice abbiamo chiesto alla nostra paziente e competente Valentina Masciari, responsabile Utenze di Konsumer Italia, un parare. Ecco la sua risposta:
Direi che la signora Stagni ha più di un motivo per contestare. Innanzitutto, è un diritto della signora visionare, nel dettaglio, la fattura per la quale le sollecitano il pagamento; deve quindi procedere alla richiesta formale di tale documento al gestore ma, contestualmente, deve sollevare questo aspetto con lo studio legale che sta gestendo il recupero delle somme, quindi comunicare che fin quando non avrà il documento in questione, si riserverà di procedere con l’eventuale pagamento.
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Per quanto scrive la signora Stagni, è molto probabile, considerando la media bassa di consumi su questa utenza, che si sia verificata una perdita occulta di acqua, cioè una dispersione non visibile su un tratto di conduttura interna, dopo il contatore, che ha generato poi l’addebito in questione. Fatto che sembra confermato dalla stessa Hera che evidenzia l’anomalia dei consumi. Quindi il contatore segna effettivamente quel consumo ma lo stesso è stato provocato da un evento anomalo. Tali fenomeni sono abbastanza frequenti e quando si presentano, vanno segnalati secondo le dovute modalità. In genere ci si accorge della situazione nel momento in cui l’utente riceve la fattura con gli addebiti spropositati. È di competenza dell’utente stesso, individuare la perdita e farla riparare.
La procedura prevede di fare delle foto alla condotta danneggiata, delle foto dopo la riparazione e infine esibire una ricevuta dei lavori eseguiti e dei costi sostenuti. Ciò serve a comprovare l’esistenza e poi la riparazione della perdita occulta. Questo materiale va inviato al proprio fornitore idrico, secondo le modalità che ognuno di questi prevede, contestando contestualmente la fattura che contiene gli importi derivanti dalla perdita e richiedendo di accedere alla procedura prevista in questi casi, che in genere viene definita di “depenalizzaione”.
Nel dettaglio, Hera, prevede per ipotesi del genere, il “Fondo Fughe Acqua”, che ha proprio lo scopo di contenere le conseguenze di bollette idriche esorbitanti, andando a coprire una buona parte delle somme dovute dai maggiori consumi derivanti da perdite occulte. Sempre secondo Hera, queste perdite, devono aver generato un volume superiore dell’80% rispetto al consumo medio dell’utenza negli ultimi due anni. Allora, la signora per quanto detto, dovrà attivarsi per iniziare ad intraprendere il percorso stabilito da Hera per il suo caso, fornendo quanto previsto per l’avvio dell’iter della procedura in questione. In tal modo, la fase di riscossione dovrà essere sospesa in attesa di definire quanto la signora sarà tenuta a pagare dopo l’applicazione della regola e i ricalcoli, per le perdite occulte. Ribadisco che di tutto ciò, dovrà essere avvisato anche chi si sta occupando del recupero crediti.