L’Istituto Ramazzini di Bologna ha pubblicato oggi sulla rivista Environmental Health nuovi risultati relativi allo studio pilota sul glifosato: “Abbiamo scoperto – spiegano in una nota i ricercatori – che l’esposizione a erbicidi a base di glifosato (GBH), incluso il Roundup, ha causato effetti riproduttivi e di sviluppo in ratti sia maschi che femmine, a un livello di dose considerato sicuro dall’Epa, l’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti (1,75 mg/kg di peso corporeo/giorno)”.
Si tratta di una conferma rispetto all’azione interferente endocrino dell’erbicida mostrata nei lavori precedentemente pubblicati nel maggio 2018 dall’Istituto Ramazzini. Spiega la dottoressa Fiorella Belpoggi direttrice dell’area di ricerca dell’Istituto: “Uno studio a lungo termine sugli erbicidi a base di glifosato a partire dalla vita prenatale è ora necessario per confermare e esplorare le prime evidenze sulle alterazioni endocrine e sullo sviluppo emerse nello studio pilota”.
Lo studio è stata realizzato dall’Istituto Ramazzini in collaborazione con una rete
di autorevoli partner scientifici, che includono l’Istituto Superiore di Sanità, l’Università di Bologna, l’Ospedale San Martino di Genova, l’Università di Copenhagen, l’Università Federale del Paranà, la Icahn School of Medicine at Mount Sinai di New York e la George Washington University.
Iss: “Effetti endocrini maggiori con i formulati commerciali”
Particolarmente importante è la partecipazione dell’Istituto superiore di Sanità a uno studio per valutare la tossicità del glifosato. Spiega Alberto Mantovani dell’Iss: “Un aspetto di questo studio rilevante per la valutazione del rischio è il maggior riscontro di effetti endocrini e sullo sviluppo nel formulato commerciale a base di glifosato rispetto ad una dose equivalente di glifosato puro. L’indicazione che altri componenti presenti nei formulati commerciali possano significativamente aumentare la tossicità del glifosato certamente merita ulteriori indagini”.
Il crownfounding per lo studio a lungo termine
Questo pubblicato oggi, spiegano dal Ramazzini, è il quarto di una serie di articoli correlati dalla fase pilota dello studio globale del glifosato. I documenti sottoposti a peer review pubblicati in precedenza mostrano che l’esposizione agli erbicidi a base di glifosato porta ad altri effetti sulla salute, tra cui alterare il microbiota intestinale dei ratti nello sviluppo iniziale, in particolare prima dell’inizio della pubertà. “Alla luce dei risultati della fase pilota – ricorda in una nota l’Istituto di ricerca fondato da Cesare Maltoni – è stata lanciata una campagna di crowdfunding” per finanziare uno studio a lungo termine. “Uno studio a lungo termine risulta ora necessario – prosegue la nota – per estendere e confermare le prime evidenze emerse nello studio pilota e fornire risposte definitive ai diversi dubbi che rimangono sugli effetti cronici sulla salute dei GBHs, inclusi gli effetti cancerogeni. Il budget totale per questo studio è di 5 milioni di euro e la campagna sta già registrando il supporto di tanti cittadini, Istituzioni e Ong da tutto il mondo”.
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