“20 euro al mese in bolletta per un servizio non richiesto. Ma Tim mi dice di arrangiarmi”

Dell’incubo dei servizi premium non richiesti che tornano sulle linee fisse abbiamo parlato nel numero del Salvagente dello scorso ottobre, ma a giudicare dalle ultime segnalazioni, la questione è tutt’altro che risolta.

Durante il collegamento del direttore del Salvagente, Riccardo Quintili, con Radio Number One, un ascoltatore segnala il suo problema con Tim, che in seguito racconta nei dettagli anche al giornale: “Dallo scorso luglio nelle mie bollette sono addebitate 20 euro in più al mese per un ‘servizio contenuti premium’ che non ho mai richiesto ne attivato – spiega il signor Roberto – sia quando me ne sono accorto che pochi giorni fa ho tentato di risolvere la situazione chiamando il 187, il servizio clienti di Tim, ma in entrambi i casi mi è stato risposto in maniera evasiva, tagliando corto e dicendo che non sapendo di che servizio si trattasse non potevano disattivarmelo e che dovevo arrangiarmi a solo”. Roberto prova a ricorrere anche al numero verde unico aperto dall’Autorità garante per le comunicazioni, l’800-442299, dedicato proprio alla disattivazione di questi servizi, ma “tutti gli operatori sono occupati”, e dunque deve desistere dopo alcuni tentativi. “Cosa devo fare per smettere di pagare questo servizio che non ho chiesto?”.

A tal riguardo, Mario Staderini, direttore Tutela consumatori dell’Autorità garante per le comunicazioni, aveva dichiarato in trasmissione a Mi manda Raitre: “Sul caso di Internet Pay, ci sono arrivate diverse segnalazioni, e abbiamo avviato un’istruttoria, perché il rischio è che quello che stiamo riuscendo a contenere nella telefonia mobile, questi servizi a sovrapprezzo che si attivavano facilmente, si trasferisca alla telefonia fissa. Chiediamo a tutti gli utenti di segnalare a noi quando ci sono problemi”. Nel frattempo, come deve comportarsi il signor Roberto e chi come lui si trova in situazioni analoghe? Risponde Valentina Masciari, responsabile utenze di Konsumer Italia: “Sia che il servizio premium attivato sia riconducibile alla compagnia, sia che sia di terzi, e sia che sia stato attivato volontariamente o no, l’operatore su richiesta del consumatore è tenuto a disattivarlo”. Di fronte a un’inadempienza  del gestore, dunque, il signor Roberto può rivolgersi a un’associazione dei consumatori o al Corecom della sua Regione per chiedere un risarcimento.