Ci è voluto più di un anno per decidere chi avrebbe controllato e quanto avrebbero pagato di multa i trasgressori ma alla fine, seppur faticosamente, le nuove etichette per l’abbigliamento e le calzature sono ufficialmente partite.
In tutt’e due i casi devono riportare obbligatoriamente le materie prime utilizzate, con indicazioni rigorosamente in italiano, e le percentuali esatte della loro presenza. Non solo, va indicato il produttore (permettendoci di distinguerlo dall’importatore).
Nelle scarpe, poi, un’icona aiuterà a capire di cosa sono composte tomaia, rivestimento, suola interna e suola esterna.
Le multe – è stato deciso – arrivano fino a 20 mila euro e non saranno elevate a chi vende prodotti che non riportano le indicazioni previste ma, attraverso Camere di Commercio e Dogane, direttamente a produttori e importatori.