Quante volte, di fronte a un resto minimo, 1 o 2 centesimi, alla cassa del supermercato, abbiamo detto all’addetto di tenerli, pur di non ritrovarceli in tasca come un fastidio inutile? Molte, ed è da questa consapevolezza che in Francia è partita un’iniziativa beneficia che ha permesso di donate ad onlus e no-profit ben 3 milioni di euro nel 2017. La campagna è attiva in alcune popolari catene alimentari e non solo d’Oltralpe: Monoprix, Franprix, Maisons du Monde, Nature & Discoveries, Sephora. Al momento di pagare, sempre più negozi offrono ai loro clienti di arrotondare l’importo totale dei loro acquisti all’euro superiore e di dare differenza per un’associazione. Questo sistema, chiamato “l’arrotondamento”, è stato sviluppato dall’azienda sociale microDON che lo mette a disposizione delle associazioni no-profit.
Come funziona
A spiegare il meccanismo è il portale francese 60 millions de consommateurs: “Il principio è semplice: devi pagare la somma di 15,64 €, ad esempio. Se decidi di pagare con carta di credito, prima che venga richiesto il tuo codice verrà visualizzato un messaggio sul terminale di pagamento elettronico (TPE), ad esempio: ‘Vuoi arrotondare a 16 € per l’associazione x?’
Se accetti il regalo, devi toccare la chiave verde; altrimenti, il tasto rosso. Se non fai nulla, il messaggio scompare dopo pochi secondi e il processo di pagamento continua”. “Il 100% delle donazioni è devoluto all’associazione interessata”, ha dichiarato Pierre-Emmanuel Grange, presidente e fondatore di microDON. Ad esempio, sono stati raccolti € 12.000 dal primo giorno dell’operazione a Monoprix a beneficio di Unis-Cité, un’associazione di servizio civico (che aiuta in particolare gli anziani).
Le critiche (poche)
Ma 60 millions riporta anche le critiche e le perplessità dei consumatori. Alcuni si rammaricano per la mancanza di informazioni. Come questo cliente che voleva sapere di più sul destinatario del regalo che Monoprix gli ha offerto di fare. Il cassiere si era limitato a rispondere: “È per gli anziani”, ammettendo che non ne sapeva più. Monoprix afferma, tuttavia, che “i cassieri sono stati sensibilizzati al processo di solidarietà e possono rispondere alle domande dei clienti”. Nonostante le schede informative all’interno del negozio, inoltre, alcuni consumatori scoprono solo di aver fatto una donazione dopo, avendo premuto il tasto sbagliato, o non essendosi accorti della domanda nel display. “All’inizio, il cassiere ha chiesto al cliente in anticipo se voleva fare una donazione, spiega Pierre-Emmanuel Grange. Ma significava porre la domanda a ciascun cliente, il che rendeva il compito faticoso e difficile da gestire. Inoltre, potrebbe far sentire il cliente colpevole e rifiutarsi di dirlo ad alta voce”. Pierre-Emmanuel Grange promette miglioramenti ma aggiunge: “Su 1.100.000 persone che utilizzano l’arrotondamento ogni mese, alla fine abbiamo un feedback negativo molto piccolo”. Insomma, una buona idea che sarebbe l’ora importare anche in Italia.