Stop ai furbetti della targa straniera: multe salate e sequestro dell’auto se non si è in regola

Guidi un’auto con targa straniera ma risiedi in Italia da più di 60 giorni? Bene, non puoi più farlo. E se ti fermano ad un controllo scatta una multa da 712 a 2.848 euro (e, ovviamente, il veicolo non può più circolare). Poi hai 180 giorni di tempo per re-immatricolare il veicolo in Italia o tornare all’estero con foglio di via, altrimenti scatta la confisca.

Queste sono in sintesi le novità apportate al codice della strada dal decreto sicurezza, in vigore dal 4 dicembre, che in questi giorni hanno scatenato il caos, soprattutto tra la comunità rumena, tanto da spingere l’ambasciatore rumeno in Italia a chiedere un chiarimento al ministero dei Trasporti e a quello dell’Interno sui problemi applicativi che le nuove norme stanno ponendo.

L’obiettivo è quello di colpire i “furbetti” che circolano con targa straniera per sfuggire a multe e obblighi di bollo e assicurazioni. Gli agenti di polizia si sono subito attivati e le multe stanno fioccando numerose. Così si cerca di correre ai ripari, re-immatricolando i veicoli ormai illegali, con i costi e i tempi che ciò comporta.
Giusto che lo si faccia, ovviamente, ma le criticità che si sono registrate in questi giorni, e di cui ha dato conto il Sole 24 ore, non semplificano la vita a chi vuole regolarizzarsi: gli uffici della Motorizzazione sono presi d’assalto e il personale è insufficiente. Inoltre il decreto sicurezza non ha previsto una procedura ad hoc, più snella e che eviti passaggi inutili, per la situazione creatasi con le nuove norme, per cui la confusione è tanta e i tempi, inevitabilmente, si allungano. Chi con il furgone lavora, ha un bel problema.

LE ECCEZIONI

La nuova norma non si applica ai veicoli concessi in leasing o noleggio senza conducente da operatori di un altro Stato della Ue o dello Spazio economico europeo (See) che non abbiano sedi secondarie o effettive in Italia; altra eccezione riguarda i veicoli concessi in comodato a persone residenti in Italia legate da un rapporto di lavoro con un’impresa di un altro stato Ue o See che non abbia stabilito una sede in Italia. 

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A provare la sussistenza di queste condizioni che escludono l’applicazione delle nuove norme dovrà essere “un documento sottoscritto dall’intestatario e recante data certa dal quale risultino il titolo e la durata della disponibilità del veicolo”. Il documento va esibito al momento stesso del controllo, ma se non è tenuto a bordo, lo si deve esibire entro 30 giorni (e intanto scatta comunque una multa da 250 euro).

Infine, i veicoli immatricolati all’estero che hanno adempiuto alle formalità doganali per l’ingresso in Italia possono circolare sul territorio nazionale per un anno, dopodiché – se continuano a girare con targa estera – scatta la multa di 712 euro e la cessazione dalla circolazione del veicolo. Anche in questo caso, se entro 180 giorni dalla data di accertamento il veicolo non è immatricolato in Italia o non è richiesto il rilascio di un foglio di via per condurlo oltre frontiera, scatta la confisca.