5 miti alimentari sullo svezzamento dei bambini

La settimana scorsa nei Miti Alimentari ci eravamo occupati di cosa mangiare durante l’allattamento senza troppe ansie. In questa puntata, invece, vogliamo affrontare cosa debbono mangiare i nostri piccoli durante lo svezzamento o subito dopo.

I piccoli devono imparare a mangiare rispettando un ordine preciso, altrimenti poi c’è il rischio che alcuni cibi non gli saranno graditi

FALSO Il primo suggerimento per le famiglie, è che il nuovo arrivato si sieda a tavola con tutti gli altri e siccome per lui tutto ciò che gli si presenta è “nuovo”, occorre dargli un modello di cui fidarsi per cui è naturale che tenderà ad assaggiare quello che mangiano i propri genitori. Di solito è comunque il piccolo a decidere cosa assaggiare, naturalmente in piccoli bocconi e cosa invece è da evitare almeno per il momento. È indifferente l’ordine di presentazione ma di certo crescendo tenderà in parte ad abbandonare il latte, che gli è necessario per il calcio che dona, a favore di prodotti più solidi e più consistenti. È bene fargli apprezzare e gustare dei cibi ricchi di ferro e anche delle giuste calorie per crescere bene e in armonia. Pare che la sequenza e l’ordine di presentazione dei cibi non dia grossi vantaggi nutrizionali al piccolo e non sia molto importante seguendo il “bon ton” a tavola piuttosto che i desideri del bambino.

Per dare al piccolo più calcio, aggiungo del formaggio grattugiato nelle pappe così le ossa saranno ancora più forti…

FALSO Questo mito si collega alla necessità di avere dei quantitativi di calcio sufficienti per supportare al meglio una crescita che procede a ritmi elevatissimi. Alcuni dei nostri formaggi più importanti, più noti e più esportati nel mondo forse è bene che non siano subito aggiunti e offerti nelle pappe al piccolo perché derivano, ad esempio, da lunghi processi di maturazione dove si formano delle sostanze che è bene introdurre nella dieta con i giusti tempi. Il calcio come sale minerale è ben presente anche in tanti alimenti vegetali, come il sedano, la menta, gli spinaci etc. che, inoltre, sono più facilmente assorbili dall’intestino di un piccolo alle prime armi con piatti e ricette nuove per lui. Formaggi e formaggini pur essendo ricchi in calcio sono anche una causa del suo cattivo assorbimento intestinale per cui il calcio paradossalmente è eliminato più facilmente con le urine, diventando poco utile e disponibile per la formazione di ossa sane e forti.

E i formaggini? Da piccolo i miei li mettevano spesso nella mia minestra per arricchirla

Nel caso dei formaggini o dei formaggi sciolti, parliamo di prodotti che, per motivi tecnologici e commerciali, spesso si sono trasformati in un veicolo di tanti conservanti e coloranti, e talvolta hanno uno scarso valore nutrizionale per cui la loro presenza è superflua se non addirittura controproducente.

Ho abituato il mio piccolo a conoscere tanti piatti perché amo variarli

VERO Viviamo in un paese ricco di frutta, vegetali, spezie e tante altre opportunità e ingredienti per creare dei piatti sempre nuovi e stuzzicanti. Inoltre, ricordiamo che il piccolo arriva da un periodo di circa sei mesi dove ha creduto di vivere solo e sempre in una latteria e dove gli veniva proposto solo il latte e per giunta sempre allo stesso modo. È chiaro che il suo palato, pronto a esplorare nuovi orizzonti sensoriali, è felicissimo di provare nuovi sapori, colori e passare ad altri piatti. Dal punto di vista della mamma questa predisposizione è un grosso vantaggio, per il piccolo quasi tutto è buono se non altro per la fiducia che ripone all’inizio verso la sua mamma, l’importante è non deluderlo con prodotti piatti, noiosi e senza gusto. Quindi questo momento è il migliore per sperimentare delle verdure con sapori nuovi e provare colori diversi dal bianco latteo, quindi spazio al verde, al giallo al rosso etc. Passando ad alimenti più solidi, imparerà ad apprezzare la consistenza, il rumore della masticazione che sarà sempre importante non dimenticare anche da adulti. Col tempo gli faremo conoscere l’olio extravergine d’oliva, le spezie come il basilico, la frutta secca e naturalmente la frutta fresca con il suo dolce sapore. È sempre bene che si varino i piatti, il piccolo deve esplorare anche i suoi gusti, deve fare amicizia con sapori nuovi e non deve annoiarsi troppo con una dieta monotona e noiosa, solo così da bambino prima e da giovane adulto, sarà bravo a riconoscere qualità e valore del piatto proposto.

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Non avendo ancora i denti gli posso dare solo puree e omogenizzati e intanto decido io le quantità giuste…

FALSO La mamme sanno benissimo che un bambino ha una serie di comportamenti istintivi creati per la sua sicurezza, per cui anche con l’alimentazione saprà quando è arrivato il momento giusto. Soprattutto saprà masticare, inghiottire e anche portare cibo alla bocca da solo e finalmente si potrà concludere il periodo del famoso “aeroporto che accoglie cucchiai di cibo”. Il difetto maggiore dei più piccoli è però la mancanza di metodo per cui i genitori si devono armare di santa pazienza e assorbire gli inevitabili insuccessi nel centrare la bocca, l’incapacità di regolarsi con i ritmi del pranzo familiare per cui egli segue sempre il suo passo e le sue voglie. Per quanto riguarda il pericolo di soffocare tenete conto che si autodifende vomitando con una certa facilità – ahinoi molti vestiti e maglioni ne sono per questo martiri – ma è la sua difesa dai bocconi grossi, dai sapori indesiderati o anche per dirci che è sazio. Di sicuro è importante controllare la temperatura della pappa prima di offrirgliela, ma bisogna che comunque impari a masticare i cibi dapprima morbidi e poi quelli sempre più duri. È importante non forzare il piccolo cercando di “far passare dei cammelli per la cruna di un ago” sarà lui a decidere quado smettere e quanto è sazio e pazienza se parte del pasto sarà andato perso.