Anticollisione e frenata automatica dimezzano gli incidenti: “le case non li riservino alle auto più care”

L’avvertimento anticollisione e la frenata di emergenza automatica delle auto? Possono quasi dimezzare il numero di incidenti (-43%) e andare anche oltre abbattendo il numero di feriti del 64%. Parola dell’Istituto delle assicurazioni per la sicurezza stradale (IIHS) che ha condotto uno studio sui veicoli della General Motors, la casa statunitense più rappresentativa.
La tecnologia FCW fornisce un avviso visivo, udibile e / o tattile per avvertire il conducente di una collisione imminente con un’auto o un oggetto direttamente sul suo percorso. Se un’auto equipaggiata con AEB rileva una potenziale collisione e i conducenti non reagiscono in tempo, inizia a frenare per loro.
Non è la prima volta che l’Istituto delle assicurazioni Usa fa test di questo tipo. In precedenti studi condotti su Acura, Fiat Chrysler, Honda, Mercedes-Benz, Subaru e Volvo, è emerso che la combinazione di FCW e AEB dimezzava incidenti e feriti.
Logica, in base a queste evidenze, la pressione delle associazioni dei consumatori statunitensi perché questi sistemi siano inseriti  in tutte le auto nuove e non più come optional in tutte quelle che non di fascia alta.
Venti case automobilistiche, tra cui GM, hanno concordato di rendere standard l’AEB su quasi tutti i nuovi veicoli passeggeri entro il settembre 2022. In oltre il 99 percento del mercato delle auto nuove negli Stati Uniti, dunque, uno di questi sistemi diventerà ben presto comune.
Eppure questo non basta per placare importanti associazioni Usa. “Questi sistemi salvavita dovrebbero essere standard su ogni nuovo veicolo che viene venduto, e dovrebbe accadere senza indugio”, afferma William Wallace, analista delle politiche senior per Consumer Reports. “Esortiamo tutti i produttori ad accettare il principio di ‘sicurezza per tutti’: se esiste una comprovata funzionalità di sicurezza, dovrebbe essere su tutte le auto nuove, i consumatori non dovrebbero essere costretti ad aspettare anni o a pagare un extra per le tecnologie di sicurezza”.