Un vero e proprio scudo per le banche e per gli organi di vigilanza. Così i “truffati” dalle banche fallite – Popolare Etruria, Banca Marche, Cr Ferrara, Cr Chieti, Veneto Banca e Popolare di Vicenza – definiscono l’articolo 38 della prima finanziaria del governo legastellato sul “Fondo per il ristoro dei risparmiatori”. A differenza delle promesse che gli esponenti di Lega e M5S avevano fatto in campagna elettorale, il provvedimento stabilisce che “agli azionisti che hanno subito un danno ingiusto, riconosciuto con sentenza del giudice o con pronuncia dell’Arbitro vada un rimborso parziale, solo nella misura del 30% e fino a 100 mila euro” Non solo, ed è qui che arriva la parte più contestata, chi accetta rinuncia a farsi valere nelle sedi giudiziarie per il restante 70% che è andato perso. A portare alla luce l’articolo contestato è stato Andrea Augello, ex senatore.
Intervistato ieri dalle Iene, Alessio Villarosa (M5S) ha spiegato che l’articolo è stato inserito perché altrimenti l’Europa avrebbe bollato il risarcimento agli azionisti come aiuto di Stato. Allo stesso tempo il sottosegretario all’Economia ha promesso che il condono delle banche sarà stralciato dalla norma però non si sa in che modo.