La bufala del piccolo chimico che trasforma la marijuana light in erba da sballo

CANNABIS

Una burla su cui ci sarebbe da ridere se alcuni giornali non l’avessero presa sul serio, facendola diventare una fake. L’accusa è di quelle che fanno tanto titolo: “La cannabis light non è light, basta poco per trasformarla in casa in marijuana da sballo”.

A lanciarla, in anteprima a San Patrignano, la ricerca “Cannabis light extraction” del dottor Giovanni Serpelloni. Da 20-30 grammi di prodotto acquistabile nei cannabis shop è possibile estrarre un quantitativo pari a quello di una canna ha spiegato il capo  del dipartimento delle Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio.

Basta un kit domestico, un po’ di gas butano e si può estrarre e concentrare il Thc, ottenendo una sostanza alterante dannosa per la salute. A dimostrarlo sarebbe la sperimentazione effettuata nei tre Istituti di Medicina Legale delle università di Verona, Parma e Ferrara.

Ma davvero basta trasformarsi in “piccoli chimici” per sballarsi comperando tranquillamente l’erba in uno dei tanti negozi legali?

L’abbiamo chiesto ad Alberto Ritieni, professore al dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli che la cannabis l’analizza quotidianamente. Il suo dipartimento, infatti, controlla e supporta analiticamente chi intende farne uso industriale, nutraceutico e terapeutico.

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“Mi sono fatto due conti – spiega Ritieni – e con la marijuana light attualmente legale sul mercato, con lo 0.2% di Thc, per arrivare a realizzare l’equivalente di un grammo di quella illegale in vendita nelle piazze italiane che, secondo il test condotto in passato dal Salvagente ha mediamente il 10% di Thc, si dovrebbero spendere 750 euro”.

750 euro per evitare di scendere per strada, in una qualunque piazza di spaccio e acquistare un grammo di erba anche a meno di 20 euro?

Sì e ipotizzando che nell’estrazione io riesca ad avere una resa del 100%…

Ma in campo si trova anche cannabis light con lo 0,6% di Thc…

E in questo caso si dovrebbero investire 250 euro per avere il Thc corrispondente a quello di un grammo di cannabis illegale…

Insomma, quella del piccolo chimico che si produce Thc in casa sarebbe una follia?

Dal punto di vista economico, sì. C’è anche da dire che con questo tipo di estrazione mi porterei dietro tutti i terpeni, concentrandoli. E dal punto di vista del gusto avrei una cannabis dal sapore inaccettabile.

Fin qui, calcolatrice alla mano, la semplice dimostrazione di quanto sia assurdo un allarme che sta facendo il giro d’Italia. Una fake facile da smontare, almeno per chi ha ancora dimestichezza con le tabelline e una semplice moltiplicazione. Il dubbio, invece, rimane: possibile che si vada appresso a queste bufale, che interesseranno anche i titolisti, ma di certo non la criminalità organizzata che anche sulla marijuana fa guadagni colossali e non certo “raffinando” chili di erba per ritrovarsi con qualche manciata di prodotto da vendere?