Mele e pesticidi: solo 1 frutto su 3 è “pulito”

Una mela al giorno toglie il medico di torno. Oppure, nel caso in cui contenga pesticidi pericolosi, il medico ce lo fa chiamare di corsa. Il mensile tedesco Öko-Test ha portato in laboratorio 27 campioni di mele (22 di agricoltura convenzionale e 5 referenze biologiche): solo in 9 frutti non è stata evidenziata la presenza di nessun pesticida. Tre delle 27 mele analizzate provengono all’Italia. In particolare, sono risultati “puliti” tutti e 5 i campioni biologici mentre solo 4 tra i 22 frutti coltivati in maniera tradizionale non hanno presentato tracce di pesticidi. Nelle altre 18 referenze, le analisi hanno evidenziato la presenza da 1 a 5 pesticidi contemporaneamente. In 8 mele, addirittura, i fitofarmaci utilizzati in coltura sono stati considerati “preoccupanti”.

Le mele analizzate sono state acquistate presso la grande distribuzione tedesca: da Aldi a Penny passando per Lidl, Edeka e Rewe. L’origine delle mele, invece, è varia: Argentina e Cile (per i prodotti biologici); Neozelanda, Sudafrica, Germania, Francia, Polonia e Brasile per i prodotti convenzionali. L’Italia è il paese di origine di 3 campioni testati: Grüne Äpfel säuerlich & lecker, Granny Smith (nessun pesticida); Gut & Günstig Äpfel, Braeburn (due pesticidi); VOG Äpfel Golden Delicious (1 pesticida).