“Col fotovoltaico ti ripaghi l’investimento, dunque è gratis”. Antitrust multa All Solar per spot ingannevole

Affermare che l’impianto fotovoltaico può generare un’autosufficienza energetica e che possa essere a costo zero corrisponde a pubblicità ingannevole. Per questo l’autorità garante della concorrenza e del mercato ha multato per 50mila euro All Solar, azienda che si occupa di impianti fotovoltaici per pratica commerciale scorretta. La sanzione riguarda una pubblicità sui maggiori quotidiani regionali sardi, dove l’azienda ha sede, dal mese di dicembre 2017 e fino a marzo 2018, volta alla promozione di impianti fotovoltaici, nella quale si prospettano “energia e acqua calda 24/24 gratis”, “riscaldamento e raffreddamento gratis”, “all solar ti anticipa le spese (salvo fattibilità)”, “si paga da solo (salvo fattibilità)”.

“Gratis”

“La suddetta pubblicità – scrive l’Antitrust – prospetta che l’installazione di un impianto siffatto possa avvenire senza anticipi da parte del consumatore – “salvo fattibilità” -, anche grazie ai risparmi che la sua installazione permetterebbe (“si paga da solo”) e afferma che sia possibile ottenere attraverso di esso gratuitamente anche l’acqua calda e il riscaldamento”. L’utilizzo del claim “GRATIS”, più volte ripetuto nel messaggio, nonché l’uso di espressioni quali “si paga da solo” e “senza anticipare un euro” o “All Solar ti anticipa le spese”, lasciando intendere che per l’acquisto non sia previsto alcun esborso economico iniziale e che eventuali costi successivi sarebbero coperti dai risparmi permessi dall’impianto stesso, potrebbero indurre il consumatore in errore sugli effettivi costi da sostenere per l’installazione dell’impianto, “facendo assumergli una decisione commerciale che altrimenti non avrebbe preso”. Impianti da 20/30mila euro proposti come qualcosa che “pagandosi da soli grazie al risparmio energetico”, non necessitano investimenti da parte di chi li installa.

Le spese fisse comunque vanno pagate

“La promessa di un’offerta “a costo zero”, – ribatte invece l’Agcm – così come declinata dal professionista, appare ingannevole dal momento che vi è certamente un esborso economico iniziale – correlato ai costi di fornitura, installazione e gestione delle pratiche amministrative, nonché agli eventuali costi di finanziamento –, il cui ristoro potrà eventualmente avvenire progressivamente e solo grazie all’effetto combinato delle incentivazioni statali o assimilabili (agevolazioni fiscali per la ristrutturazione edilizia, conto energia termico), della riduzione dei consumi di elettricità e/o gas grazie agli impianti installati e dello “scambio sul posto””. In particolare, anche laddove gli impianti installati coprissero l’intero fabbisogno elettrico del consumatore, rimarrebbero a suo carico le componenti fisse delle tariffe di rete e gli oneri generali di sistema.