Le spese che toccano all’inquilino e quelle che paga il proprietario

Cari amici, ho appena trovato un  appartamento in affitto. C’è modo di evitare discussioni sulla ripartizione delle spese, inserendo nel contratto una suddivisione chiara?
Maria Di Giacomo, Roma

Il criterio generale è fissato dall’art. 1576 del codice civile: il proprietario esegue tutte le riparazioni necessarie, a eccezione di quelle di piccola manutenzione, che sono a carico dell’inquilino (o conduttore). Quindi: tutte le spese ordinarie spettano a quest’ultimo, mentre il locatore è tenuto a intervenire solo in caso di manutenzione straordinaria. Quanto alla ripartizione delle spese condominiali, la legge 392/78 sull’equo canone, parzialmente, all’art. 9 stabilisce: “1. Sono interamente a carico del conduttore, salvo patto contrario, le spese relative al servizio di pulizia, al funzionamento e all’ordinaria manutenzione dell’ascensore, alla fornitura dell’acqua, dell’energia elettrica, del riscaldamento e del condizionamento dell’aria, allo spurgo dei pozzi neri e delle latrine, nonché alla fornitura di altri servizi comuni. 2. Le spese per il servizio di portineria sono a carico del conduttore nella misura del 90%, salvo che le parti abbiano convenuto una misura inferiore”.
A fine aprile i sindacati degli inquilini (Sunia, Sicet e Uniat) e i rappresentanti della proprietà (Confedilizia) hanno concordato una tabella che definisce la ripartizione, fra locatore e conduttore, delle spese per oneri accessori che potrà essere richiamata nei contratti di locazione. La nuova tabella, che arriva dopo quasi 15 anni, è stata registrata e per utilizzarla basterà richiamarla nei nuovi contratti, senza doverla allegare e quindi senza altre spese di bollo. Sarà un riferimento per gli accordi di affitti agevolati e regolerà liti e vertenze per circa 4,5 milioni di contratti d’affitto.
Lo schema tiene conto delle novità tecniche in uso nei condomini negli ultimi anni, sempre più diffuse, come gli impianti di videosorveglianza e l’impiantistica centralizzata di flussi informativi (via satellite e via cavo) e gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, oltre che delle modifiche introdotte dalla riforma del condominio, cercando di delimitare il più possibile gli ambiti di spesa.