Uno studio italiano potrebbe rivoluzionare il destino dei bambini afflitti da epilessia.La ricerca, condotta su 114 bambini sotto i 14 anni, da ricercatori modenesi di Unimore, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria e dell’AUSL di Modena pubblicato sulla rivista “Neurology”, rivela come un semplice prelievo del sangue potrebbe rivelare nei bambini che soffrono di epilessia la possibilità di una risposta positiva ai farmaci antiepilettici.
Cosa è stato scoperto
Come riporta l’Ansa, gli studiosi si sono concentrati sui livelli plasmatici di ghrelina e del suo derivato, des-acil ghrelina, ormoni prevalentemente prodotti dallo stomaco che sono stati studiati in vari modelli sperimentali per le loro proprietà antiepilettiche, sino ad oggi non ancora caratterizzate nell’uomo. “Questo risultato – afferma il professor Giuseppe Biagini di Unimore – fa ritenere che gli ormoni oggetto dello studio siano importanti per determinare una riduzione ottimale delle crisi epilettiche e, inoltre, che possano costituire un biomarcatore di risposta ai farmaci utilizzati per curare l’epilessia. In quest’ultimo caso, ghrelina e des-acil ghrelina potrebbero costituire il primo biomarcatore disponibile per controllare con un semplice prelievo ematico la possibilità che possa verificarsi una risposta positiva alla terapia farmacologica”.
Negli Usa, ok a farmaco a base di Marijuana
E dagli Usa, nel frattempo arriva la notizia del primo farmaco anti-epilessia a base di cannabis approvato per essere messo in commercio. La Food and Drug Administration, l’ente statunitense per la regolamentazione dei farmaci, ha approvato l’Epidiolex di Gw Pharmaceuticals, uno sciroppo a base di cannabis per curare due rare e devastanti forme di epilessia. Gli studi da laboratorio hanno dimostrato che questo sciroppo riduce il numero di crisi di circa il 40% nei pazienti con le sindromi Dravet o Lennox-Gastaut.