Solo ieri avevamo pubblicato la segnalazione del nostro lettore (documentata dalle foto) di un pacco di pasta Garofalo con all’interno insetti, ben visibili per la verità . Oggi, con estrema velocità , arriva il chiarimento dell’azienda. Una spiegazione ben dettagliata che riporta anche una ricerca scientifica dell’Università di Milano (potete scaricarla qui articolo Suss per UNIPI).
“Egregio Direttore – spiega l’ufficio stampa – in merito alla vostra risposta al lettore Michael Quintini che chiedeva a che cosa fosse dovuta al presenza di piccoli insetti scoperti in una confezione di Pasta Garofalo perfettamente integra e non prossima alla data di scadenza, vorremmo precisare che, come dimostrano gli studi condotti in materia, di cui vi alleghiamo il più recente e completo, i piccoli insetti e le uova eventualmente presenti nella materia prima non sopravvivono alle diverse fasi del processo di trasformazione industriale (macinazione, gramolatura, impastamento, compressione, trafilazione, essiccazione), per i caratteristici valori di pressione e temperatura che si sviluppano nel corso delle stesse”.
La spiegazione, dunque, dato che evidentemente gli insetti appaiono vivi nella confezione, per l’azienda è che “Episodi come quello riferito dal vostro lettore sono da riferirsi esclusivamente ad aggressioni al prodotto verificatesi durante il processo di conservazione, dopo che il prodotto è uscito dalla nostra fabbrica, oltre allo stoccaggio promiscuo con altri tipi di alimenti (soprattutto quelli non trasformati, come cereali e farine) che rappresentano il fattore di rischio maggiore”.