Una bella fila di denti marci in lattina sotto al logo della Coca-Cola? La proposta arriva da una ricerca condotta in Australia e che sembra “funzionare” molto di più dell’etichetta a semaforo e della sugar tax appena introdotta nel Regno Unito: riportare foto choc sulle bottiglie delle bevande zuccherate per scoraggiarne il consumo. Un avvertimento visivo simile a quello presente sui pacchetti di sigarette per mostrare gli effetti dello zucchero: carie, obesità, diabete.
Lo studio empirico della Deakin University
L’equipe guidata dalla professoressa Anna Peeters della Deakin University australiana ha esaminato la fattibilità dell’introduzione di avvertenze sulla salute relative ai legami tra bevande zuccherate e obesità, diabete di tipo 2 e carie. Come riporta il Guardian, i ricercatori hanno mostrato le bevande con gli avvertimenti a 994 giovani, di età compresa tra i 18 ei 35 anni. Ai partecipanti è stato chiesto di immaginare di entrare in un negozio, un caffè o di avvicinarsi a un distributore automatico per scegliere uno dei 15 drink da acquistare, alcuni zuccherati e altri non. Alcune delle bevande zuccherate non avevano etichetta su altri invece c’era stampata una immagine choc con un avvertimento o una valutazione a stelle di salute. Il risultato è stato sorprendente: tutti gli avvertimenti, specialmente quelli con i denti “marci”, hanno ridotto del 20% l’inclinazione dei soggetti ad acquistare le bevande zuccherate e la stessa Peeters ha ribadito questi concetti al convegno europeo sull’obesità. Diverso è l’impatto sugli effetti del diabete: “A meno che non si faccia uso di immagini di amputazione per dimostrare le conseguenze della malattia” hanno spiegato i ricercatori australiani.
L’etichetta a semaforo non funziona contro l’obesità
Nel Regno Unito dove si sta sperimentando l’etichetta a semaforo, i soft drink quasi mai hanno il disco rosso. Il professor Jason Halford dell’Università di Liverpool, membro dell’Associazione europea per lo studio dell’obesità, ha affermato che “è necessario che produttori e rivenditori come i supermercati riportino adeguate segnalazioni di semaforo sulle bevande zuccherate. Se non lo fanno, dovremmo adottare qualcosa di normativo e di più efficace“. Più scettica Barbara Crowthers, coordinatrice della campagna alimentare per i bambini, secondo la quale “come abbiamo visto sulle sigarette, non tutti saranno scoraggiati dalle etichette grafiche” mentre secondo Gavin Partington, direttore generale della British Soft Drink Association, ha detto che l’assunzione di zucchero da bevande analcoliche è già in calo del 19% dal 2013: “L’esperienza nel Regno Unito suggerisce che le azioni intraprese – attorno alla riformulazione, alle dimensioni delle porzioni e al passaggio della spesa pubblicitaria a prodotti a basso – nullo contenuto calorico – sta avendo un ampio effetto sul cambiamento del comportamento dei consumatori”.