Medicinali sfusi in farmacia, la Toscana dice sì

La giunta toscana si impegni a attivarsi per promuovere la vendita di medicinali sfusi nelle farmacie e incentivare il ricorso a dosi mirate all’esatta necessità prevista dalla cura. Lo chiede una mozione di Sì Toscana a sinistra, approvata dal consiglio regionale della Regione Toscana.

Antibiotici: scatole da 5 compresse, quando ne servono 7

Un’iniziativa importante che da un lato mira a ridurre gli sprechi sanitari e dall’altra a contenere in modo razionale la spesa sanitaria. Chi di noi non si è trovato a far i conti con confezioni o blister, sovradosati rispetto alla terapia prescritta dal medico. Non è certo raro e si tratta di uno spreco enorme. Un recente studio curato dalla sezione giovani dell’Anaao, l’associazione dei medici e dei dirigenti del Servizio sanitario nazionale, quantifica in 6mila tonnellate i farmaci che gettiamo ogni anno.

Un caso classico è quello degli antibiotici. Sono spesso in scatole da 5 compresse, quando il ciclo di terapia invece è di sette giorni, quindi il paziente è costretto a comprare due scatole e 3 compresse vanno sprecate.

Dalla Francia alla Svizzera, fino alla Toscana

Sulla mozione appravto c’è il commento dei consiglieri regionali Paolo Sarti e Tommaso Fattori che l’hanno promossa: “Un atto importante per rendere più efficiente la spesa farmacologica, sia nelle strutture ospedaliere sia nelle famiglie, nel solco della campagna di sensibilizzazione promossa dalla rivista ecologista ‘People for Planet’ e dei principali studi ed esperienze internazionali. La somministrazione di farmaci sfusi in farmacia è ormai una realtà in molti paesi, ora è tempo di cambiare anche nel nostro paese”.

Una ricerca pubblicata recentemente in Francia sulla vendita sfusa ha mostrato che la pratica ha permesso di ridurre il numero di pasticche dispensate del 10%, mentre la Svizzera ha deciso a dicembre di sperimentare la vendita di farmaci sfusi.

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