Un licenziamento che ha fatto molto rumore. Così come l’intervista che Rosanna Massarenti, per 24 anni direttrice di Altroconsumo, ha dato “a caldo” al Fatto Quotidiano.
La notizia arriva lunedì 12 marzo, quando la Massarenti riceve una lettera di licenziamento in tronco dall’editore di Altroconsumo. Una mossa che non può non agitare la redazione, quantomeno per la sua drasticità.
Passano le ore e ieri il Fatto Quotidiano riporta le parole della ex direttrice. E sono parole pesanti: “Vogliono che si spingano alcuni servizi legati a partner dell’associazione. Ma io difendo l’autonomia della rivista, che nasce per dare ai consumatori un’informazione indipendente, un’arma con cui difendersi. Le consulenze e le altre attività devono restare separate: solo così si garantisce la credibilità di tutto quello che facciamo”.
La Massarenti è ancora più diretta: “La lettera di licenziamento con la motivazione che l’associazione ha deciso “nuove strategie del consumerismo digitale del futuro” e io non sarei adeguata a portarle avanti”. La verità è che io ho respinto le richieste di modificare i pezzi o le copertine perché non in linea con quello che si fa negli altri settori dell’organizzazione”. Ci sono stati vari episodi. Ad alcuni eventi si è deciso di non portare la rivista perché la copertina non era gradita”.
Le accuse, a nostro giudizio, sono gravi. E l’editore non solo non le ha smentite ma si è limitato, oggi, a comunicare il nome del nuovo direttore, Alessandro Sessa. Chiudendo velocemente la partita.
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Chiariamolo subito, noi del Salvagente consideriamo Altroconsumo un concorrente sul mercato dell’informazione ai consumatori. Ma non un nemico. Anzi, siamo convinti (da quasi 30 anni) che una pluralità di mezzi di informazione e di voci in questo campo, peraltro molto poco frequentato, possa far bene ai consumatori e al mercato. Anche a quello editoriale.
Lo dimostrano i casi di molti paesi europei dove esistono più giornali destinati ai consumatori e negli anni non solo è cresciuta la consapevolezza dei lettori, ma perfino il loro numero.
Se Altroconsumo perdesse la sua caratteristica di difendere il consumatore facendo prevalere le consulenze o rami di attività che prevedono la vendita di prodotti (come pure già avviene), tutti noi perderemmo qualcosa.
Ci auguriamo che questo non accada e siamo solidali con la redazione di Altroconsumo che ha proclamato un giorno di sciopero per oggi 15 marzo.