L’Agcom, con quattro diffide, ha chiesto a Tim, Vodafone, Fastweb e Wind Tre di posticipare l’emissione della prossima fattura di un numero di giorni pari a quelli “erosi” con l’emissione delle bollette a 28 giorni, a partire dal 27 giugno 2017, fino ad un massimo di 15 giorni.
Il calcolo dei giorni non torna
Contrariato per la decisione di Agcom, Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori: “È solo un regalo alle compagnie telefoniche. In primo luogo i consumatori hanno diritto a riavere i soldi e non un bonus di giorni, ma la cosa più grave è il tetto dei 15 giorni, dato che l’aumento pagato indebitamente dai consumatori è ben superiore ed equivale a 23 giorni”. Secondo Dona, “Si regalano, quindi, almeno 8 giorni agli operatori, che sarebbero in tal modo premiati per le violazioni delle delibere dell’Authority, invece di essere puniti”. Il presidente aggiunge: “Inoltre che c’è il rischio di convalidare l’aumento dell’8,6% che invece deve essere definitivamente eliminato, come abbiamo chiesto negli esposti presentati”