Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso delle compagnie telefoniche contro il ritorno alle bollette mensili, ma la vera notizia per i consumatori è che nello stesso provvedimento il Tribunale amministrativo ha deciso di sospendere, in attesa del giudizio di merito, la delibera Agcom del 19 dicembre con i quali si obbligavano le compagnie a restituire i soldi agli utenti del comparto fisso, che avevano subito il passaggio a 28 giorni a partire dal 23 giugno.
Unc: Sbagliato farla pagare alle famiglie
“È solo un regalo alle compagnie”, protesta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, che aggiunge: “E’ dal 23 giugno che i consumatori attendono la restituzione dei soldi indebitamente percepiti dagli operatori della telefonia. Se l’ammontare è elevato e per il Tar appare in grado di incidere sugli equilibri finanziario-contabili delle aziende è solo perchè sono andate avanti imperterrite a violare la delibera dell’Autority. Ora non si può far ricadere questa scelta aziendale sulle famiglie” prosegue Dona.
Un cambio non accettato dalle compagnie
Difficile per i consumatori digerire il pronunciamento sul blocco dei rimborsi, dato che nel frattempo le compagnie telefoniche si sono date da fare per recuperare l’odioso aumento indiretto trasformandolo in un rialzo delle tariffe dell’8,6% e in alcuni casi abbassando in maniera proporzionale i servizi garantiti, come rivelato dal Salvagente.
Pronta l’azione legale
“Ribadiamo, comunque – conclude Dona – che, essendo confermata la bontà delle delibera dell’Autorità delle comunicazioni del 15 marzo, i consumatori vanno immediatamente risarciti. Se non sarà possibile con le modalità già fissate dall’Authority nelle delibere del 19 dicembre, partiremo senza ulteriori indugi con le azioni legali con questo modulo per aderire: https://www.consumatori.it/rimborsi-bollette-28giorni” conclude Dona.